Attualità

CONGRESSO. Psichiatri: «La crisi fa aumentare i malati di ansia e depressione»

lunedì 12 ottobre 2009
È "mal di crisi". Cresce del 30% l'incidenza di ansia negli italiani e del 15% il numero dei pazienti depressi. Sono i dati della Società italiana di psichiatria, riunita a Roma per il 45esimo congresso nazionale: l'incertezza sul lavoro e la precarietà economica legate alla crisi aumentano il disagio personale e sociale. Più a rischio i giovani, le donne, le coppie con figli piccoli e in aumento è anche la depressione negli over 65. A salvare gli italiani c'è però un istituto fondamentale, un vero parafulmine intempi di crisi e di sconcerto nella vita del Paese. Come spiega il presidente della Società italiana di psichiatria, Alberto Siracusano, "il nostro sistema sociale ha funzionato in modo più sano rispetto ad altri Paesi. Sicuramente c'è un collegamento tra le difficoltà economiche e il verificarsi di una situazione di grande tensione e grande disagio. Soprattutto c'è un rapporto tra l'aumento del tasso di disoccupazione el'aumento dei suicidi soprattutto tra le persone di età comprese tra 55 e 60 anni. Suicidi che sono aumentati in Paesi come Belgio e Stati Uniti che hanno vissuto una catena di morti legata alla crisi dell'aziende. In Italia - spiega ancora Siracusano - per fortuna non si è registrato questo aumento: indubbiamente c'è rispetto alla precarietà e alla incertezza una maggiore ansia e depressione. La crisi, tuttavia, ha avuto nel nostro Paese una intensità meno negativa di quanto sia avvenuto altrove. Questo grazie alle risorse psichiche dell'italiano medio che credo siano maggiori di quelle di altri popoli". Tra queste risorse Siracusano inserisce "alcuni meccanismi di difesa tra cui il tessuto sociale, la cultura, le tradizioni che possono giocare un ruolo importante. Ma soprattutto è la presenza della famiglia ad aiutare. Grazie alle famiglie nessuno si è ritrovato veramente solo".