Calcio. Caso Anna Frank, Bassetti: vergogna. E la Figc: il Diario sarà letto in campo
Adesivi con l'immagine di Anna Frank con la maglia della Roma, e scritte antisemite: questo il lascito dei tifosi laziali alla Curva Sud dello stadio Olimpico dopo la partita col Cagliari. La foto è presa dal profilo Twitter di Ruth Dureghello
Sta sollevando un'ondata di indignazione il gesto choc messo in atto dagli ultrà della Lazio, che domenica hanno tappezzato la curva avversaria dell'Olimpico di fotografie di Anna Frank in maglia romanista. La polizia ha individuato già 15 ultras ritenuti responsabili del gesto grazie alle immagini riprese dalle videocamere. Tra loro anche due minorenni, di cui uno tredicenne. Il lavoro di identificazione dei responsabili dell'atto razzista continuerà anche nei prossimi giorni. Secondo informazioni filtrate da ambienti investigativi alcune di queste persone avrebbero dei precedenti specifici e sono note alle forze dell'ordine.
Si procede per istigazione all'odio razziale così come previsto dalla legge Mancino che prevede condanne da 1 a 4 anni. Dal punto di vista amministrativo, invece, i responsabili del blitz rischiano fino ad 8 anni di Daspo.
«Per una cosa del genere può scusare soltanto una leggerezza e un'ignoranza invincibile. È una cosa vergognosa che si arrivi a strumentalizzare anche la figura di una vittima innocente». Durissimo il commento del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. «Se hanno letto il diario di Anna Frank - ha sottolineato Bassetti - hanno coscienza e lo hanno messo nel contesto di quello che è stata la Shoah e quel periodo storico dovrebbero vergognarsi ancora di più».
«Vergogna. È assurdo. Siamo al paradosso». Parole di condanna e di solidarietà alla Comunità ebraica di Roma sono state espresse stamane anche da monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l'ecumenismo e il dialogo. «Stiamo sottovalutando l'antisemitismo risorgente in diversi modi», ha detto. «Non è possibile dimenticare ciò che è avvenuto soprattutto usando il nome, la storia e il dramma di Anna Frank in questo modo. Penso veramente che bisogna vergognarsi, che l'unica parola è: vergogna».
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo. Utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall'ottusa crudeltà dell'antisemitismo». Un disagio, quello del capo dello Stato, espressi direttamente al ministro dell'Interno Marco Minniti che a sua volta ha assicurato al Colle «grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile affinchè vengano perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi».
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La visita in Sinagoga. Ma la comunità ebraica non c'è
Intanto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, accompagnato da una delegazione del club con due giocatori, Wallace e Felipe Anderson, si è recata alle 12 alla Sinagoga di Roma per esprimere la propria solidarietà. Hanno deposto una corona di fiori in Sinagoga, sotto la lapide commemorativa delle vittime dei deportati di Roma. All'omaggio però non hanno preso parte rappresentanti ufficiali della comunità ebraica di Roma. «La visita non era stata concordata», spiegano fonti della comunità aggiungendo: «Oltre ai gesti servirebbero iniziative concrete da tutti i club».
"Siamo qui per ribadire la nostra posizioni di dissociazione contro posizioni di antisemitismo e razzismo. Annuncio oggi ufficialmente che la Lazio organizzerà una iniziativa annuale per portare ogni anno 200 tifosi in visita ad Auschwitz. La maggioranza della nostra tifoseria - ha sottolineato Lotito - è con noi".
La decisione della Figc: il diario su tutti i campi
La Figc, che sul caso ha aperto un'inchiesta, d'intesa con il Ministro per lo Sport e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei),
ha disposto un minuto di riflessione su tutti i campi di calcio dopo lo scandalo «per continuare a coltivare la memoria della Shoah e l'impegno della società civile tutta, soprattutto assieme ai giovani, affinchè ogni contesto sportivo sia luogo che trasmetta valori e formi le coscienze».
Nel corso del turno infrasettimanale previsto nei campionati di Serie A, Serie B e Serie C e del turno previsto nel fine settimana per i campionati dilettantistici e giovanili, le squadre e gli ufficiali di gara si disporranno al centro del campo prima del calcio d'inizio mentre verrà letto un brano tratto dal Diario di Anna Frank: «Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità».
La provocazione
Il gesto choc risale a domenica sera nella curva Sud dello Stadio Olimpico, dove si sono sistemati di loro iniziativa i tifosi ultrà della Lazio per assistere alla partita della squadra bianco-azzurra contro il Cagliari visto che la "loro" curva, quella Nord, era interdetta per squalifica sempre per razzismo. Sui vetri, secondo quanto riferisce la comunità ebraica di Roma, sono stati affissi degli adesivi con l'immagine di Anna Frank con la maglia della Roma e le scritte "romanista ebreo" e "Aron Piperno ebreo".
Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi in mattinata dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledì della Roma con il Crotone.
Immediata la protesta della Comunità ebraica romana. La presidente Ruth Dureghello ha affidato il suo pensiero a Twitter: «Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi».
In uno degli adesivi, di cui Dureghello ha pubblicato una foto, si vede il ritratto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma, in un altro la scritta «Romanista ebreo» e in un altro ancora la scritta «Romanista Aronne Piperno», con riferimento al personaggio di religione ebraica del celebre film con Alberto Sordi «Il Marchese del Grillo».
Sull'accaduto è intervenuto anche il vicepresidente della Comunità ebraica romana, Ruben Della Rocca: "È paradossale che dopo che alla Lazio era stata chiusa la curva nord per i cori razzisti contro due giocatori di colore del Sassuolo venga aperta la curva sud a un euro e i tifosi laziali esportino il razzismo anche lì. Basta siamo stanchi - sottolinea Ruben - la foto che abbiamo postato su twitter è stata presa direttamente dal profilo Instagram di un tifoso laziale che si vantava con altri tifosi scrivendo: ai romanisti abbiamo lasciato un ricordo... . Insomma i tifosi laziali hanno esportato razzismo antisemita anche in curva sud. Questo atteggiamento è una sfida alle istituzioni che ne devono prendere atto e devono farsi carico del problema".
"La società deve prendere provvedimenti - conclude -. Per quale motivo le persone che vanno allo stadio devono fare una serie di controlli come avviene in aeroporto e poi chiunque può entrare con una foto di Anna Frank con la maglia della Roma senza subire alcuna conseguenza?".
Anche Carlo Tavecchio, presidente della Figc, ha commentato la vicenda: gli adesivi antisemiti "offendono una comunità e tutto il
nostro Paese, è un atteggiamento inqualificabile". Su Twitter la presidente della Camera Laura Boldrini scrive "Preoccupazione antisemitismo stadi, rispondere con durezza. Sottovalutare è darla vinta a razzisti. Solidarietà a comunità ebraica. #AnnaFrank".