Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il disegno di legge che
disciplina le modalità di elezione di secondo grado dei Consigli provinciali e dei Presidenti della Provincia.Il risparmio atteso dal nuovo sistema è di 120 milioni di Euro per lo Stato e di circa 199 milioni di euro per le Province.Il nuovo "modello elettorale provinciale" è di tipo proporzionale, fra liste concorrenti, senza la previsione di soglie di sbarramento e di premi di maggioranza. I cambiamenti più rilevanti riguardano:l'elezione contestuale del Consiglio provinciale e del suo Presidente; l'elettorato passivo riservato ai Sindaci e consiglieri; le cariche di Presidente e Consigliere provinciale saranno compatibili con quelle di Sindaco e Consigliere comunale. Vietato il cumulo degli emolumenti.Per il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione "Con questo disegno di legge non sarà possibile assicurare alle Province governi stabili, in grado di
programmare politiche di intervento e di investimenti di lunga durata". "Un nuovo esercito di nominati dalla politica, che non dovranno rispondere a nessuno, se non alle lobby locali, prenderà il posto degli eletti, e i piccoli centri delle Province non avranno più alcuna voce - continua il presidente dell'Upi - Ora spetta al Parlamento rimediare a questo pasticcio: si renda ai cittadini la possibilità di votare chi li amministra e si restituisca ad una Istituzione della Repubblica la dignità che detiene".