Accoglienza. Profughi ucraini ospitati anche grazie ai beni confiscati alla criminalità
Luciana Lamorgese, ministra dell'Interno
Per accogliere chi fugge dalla guerra in Ucraina saranno utilizzati anche case e ville strappate alle mafie. È stato sottoscritto questa mattina il protocollo d'intesa per l'utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata ai fini dell'accoglienza dei profughi provenienti dall'Ucraina.
L'obiettivo, fa sapere il Viminale sul suo sito, è quello di mettere a disposizione di prefetture e Comuni, in via temporanea e straordinaria, le strutture non ancora destinate e nella diretta gestione della Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e quelle già trasferite agli enti locali e non ancora utilizzate.
«Si tratta di una iniziativa - ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - che intende ampliare il numero degli immobili disponibili per i profughi ucraini, prevedendo anche la possibilità di finanziare rapidamente, nell'ambito dei progetti europei Pon/Poc Legalità e Fami, gli interventi necessari per adeguarli alle nuove esigenze».
«È massimo l'impegno del ministero dell'Interno per dare risposte concrete alle persone più fragili, come donne e bambini», ha aggiunto la titolare del Viminale, sottolineando come «il ricorso ai beni confiscati assuma anche un forte valore simbolico in quanto patrimoni sottratti al circuito criminale saranno destinati a chi sfugge dal teatro di guerra, valorizzando le finalità sociali proprie del loro riutilizzo».