«Il vero problema del sostegno ai disabili a scuola è che almeno un terzo dei docenti nominati non è specializzato». All’inizio del nuovo anno, Salvatore Nocera, esperto di integrazione scolastica della Fish (Federazione italiana superamento handicap), torna a denunciare la carenza di insegnanti abilitati al sostegno, rilanciando la proposta (contenuta in un disegno di legge, il 2444, presentato alla Camera da Fish e Fand, la Federazione delle associazioni dei disabili), che prevede l’istituzione di «appositi ruoli di sostegno».«All’inizio di un nuovo anno – commenta Nocera – è abbastanza normale che non tutte le cattedre siano coperte. Su questo punto non c’è allarme e noi stimiamo che, entro la fine del mese, tutte le supplenze saranno assegnate. La questione vera è che, di questi supplenti, quasi nessuno sarà specializzato, perché il Ministero non ha mai realizzato una reale mappatura del bisogno e, di conseguenza, le Università, a cui spetta la formazione degli insegnanti di sostegno, non organizzano tutti i corsi necessari». A subirne le conseguenze sono gli studenti disabili, tra l’altro in costante aumento. Dai 210mila dello scorso anno si è passati a 217mila, mentre le cattedre di sostegno sono 90.034 (+11% rispetto all’anno scorso). «L’organico potenziato previsto dalla legge Buona Scuola – fanno sapere dal ministero dell’Istruzione – prevede ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno. Le assunzioni effettuate fra agosto e settembre hanno colmato 14mila posti finora rimasti vuoti di anno in anno consentendo la copertura del 100% del fabbisogno (deroghe a parte) in quasi tutte le regioni». A questi, vanno aggiunti i 25mila «posti in deroga assegnati per rispondere ulteriormente alle esigenze degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie».Circa i disagi lamentati dalle famiglie per la mancanza di insegnanti di sostegno in questi primi giorni di scuola, dal Miur precisano che «sarà data tempestiva risposta con l’istituzione dei posti occorrenti».Pendente c’è poi ancora il problema degli Aec (Assistente educativo culturale) per il sostegno ai disabili gravi. La loro nomina era tra le competenze delle Province, la cui abolizione ha generato un vuoto normativo e, come conseguenza pratica, la riduzione delle ore di sostegno ai ragazzi. «Fino al 31 dicembre – ricorda Nocera – siamo riusciti ad ottenere dal governo 30 milioni di euro per le Province, che però avrebbero dovuto richiedere i fondi entro il 10 settembre. Dalle segnalazioni che riceviamo, risulta che alcune amministrazioni non hanno nemmeno avviato la pratica. E allo stesso modo si stanno comportando le Regioni. In questi mesi avrebbero dovuto legiferare per assegnare le nuove competenze in materia e stanziare le relative risorse. Al momento, soltanto l’Emilia Romagna ha provveduto, mentre altre regioni, come la Lombardia e il Veneto, hanno assegnato le competenze ma senza prevedere risorse. Se, da qui a fine anno, le cose non dovessero cambiare, siamo pronti, dal 1° gennaio, a denunciare le Regioni inadempienti». Forse già dalla busta paga di ottobre, intanto, tutti i docenti italiani si vedranno accreditare per la prima volta il contributo per l’autoformazione, previsto dalla legge sulla buona scuola. Ad annunciarlo,a sorpresa, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a Zapping su Radio Uno.