Verso il voto. Prodi scende in campo e incorona Gentiloni: «Con lui Paese più forte»
Romano Prodi rompe il lungo silenzio e investe Paolo Gentiloni come «la serietà al governo» che in questi mesi è stato capace di guidare un Paese rendendolo più forte e più europeista. Da Bologna, dove i due si sono ritrovati ad un incontro elettorale di Insieme, il fondatore dell'Ulivo passa un testimone ideale all'attuale inquilino di palazzo Chigi riconoscendogli il lavoro che sta svolgendo «in un momento difficile, in cui abbiamo bisogno di mostrare un Paese sereno, con idee chiare, che riconosce propri limiti e i propri meriti in Europa e ricostruisce il suo ruolo. Un'Italia che vogliamo sana forte vigorosa». Ma nel momento complesso attuale e con la legge elettorale con cui si andrà al voto - «va riformata subito a inizio legislatura», dice - c'è bisogno di un centrosinistra che «metta al centro una maggiore uguaglianza e l'Europa. Quello di cui abbiamo bisogno è un centrosinistra unito e forte». L'ex premier ribadisce che le sua presenza all'incontro di Insieme è la testimonianza di voler «sostenere la coalizione di centrosinistra, ma soprattutto questa parte della coalizione». A Insieme, spiega, si sente particolarmente legato perché «porta avanti la logica che era il mio sogno, quello di vedere unito il centrosinistra", auspicando "un contributo plurale per una vittoria comune».
Al Professore risponde il capo di palazzo Chigi, che individua in Prodi il «simbolo del centrosinistra che vince». Il Pd insomma è nato come Ulivo per andare al governo, «quella resta la nostra ispirazione, il nostro impegno, anche dopo vent'anni», assicura. Si è insomma lavorato per una sinistra e un centrosinistra di governo, quindi «non ci accontentiamo delle nostra biografie». Si deve perciò rilanciare lo spirito dell'Ulivo, continua il presidente del Consiglio perché quegli slogan di vent'anni fa «sono tuttora
il tessuto della coalizione del centrosinistra a guida Pd che oggi si presenta alle elezioni». L'obiettivo del Pd perciò - conclude Paolo Gentiloni che vede come non incolmabile il distacco tra il centrodestra e il centrosinistra - «molto semplicemente è assicurare all'Italia una seconda stagione di riforme».