Attualità

VIBO VALENTIA. Processione sospesa: indagini dell’Antimafia

Giovanni Lucà mercoledì 7 aprile 2010
Oggi si deciderà se e come organizzare l’Affruntata di Sant’Onofrio, prevista per il giorno di Pasqua e sospesa dopo i colpi d’arma da fuoco indirizzati contro l’abitazione di Michele Virdò, il priore della confraternita del Santissimo Rosario incaricato di organizzare la sacra rappresentazione che ieri è stato ascoltato per due ore in procura. Nel pomeriggio è previsto un incontro in prefettura per definire il da farsi. All’incontro parteciperà anche il vescovo Luigi Renzo che si sta adoperando affinché tutto venga riportato nei giusti binari, in modo che i fedeli di Sant’Onofrio possano vivere un momento di festa capace di coniugare la fede con la sana tradizione popolare. A questo punto sembra che la processione potrà svolgersi regolarmente domenica prossima ed a questa, potrebbe esserci anche la presenza dello stesso vescovo. Ci sarà da affrontare anche la questione dei portantini, ma non ci dovrebbero essere problemi, perché dalle reazioni registrate dopo la sospensione dell’Affruntata, pare che la stragrande maggioranza della gente abbia recepito in pieno il senso del direttorio con il quale monsignor Renzo ha inteso regolare le feste religiose, sulla scia di quanto la Chiesa calabrese sta facendo da anni nel tentativo di purificare molte manifestazioni legate alla pietà popolare. Va detto che la sacra rappresentazione dell’incontro con Cristo risorto, nel giorno di Pasqua si è svolta regolarmente in tutti i centri del Vibonese, così come è avvenuto anche ieri (martedì) nel comune di Dasà dove viene organizzato uno dei riti più partecipati. Intanto sul versante investigativo si è appreso che le indagini sull’intimidazione al priore saranno coordinate dalla Dda di Catanzaro, mentre i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle case di pregiudicati del luogo, allo scopo di vagliare un eventuale coinvolgimento nell’intimidazione. Nel corso delle operazioni, i carabinieri della stazione di Sant’Onofrio hanno rinvenuto trenta cartucce calibro 38 special, nascoste in una nicchia vicino al cimitero del paese; i periti accerteranno se si tratta dello stesso tipo usato nell’intimidazione al priore di Sant’Onofrio. Tanti sono stati gli interventi sulla vicenda da parte del mondo politico. Ad incominciare dal neo presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, il quale ha scritto al parroco di Sant’Onofrio, don Franco Fragalà. «La sua decisione di sospendere la cerimonia  dell’Affruntata - ha scritto Scopelliti - è  un gesto che va al di là del clamore che esso giustamente ha suscitato e rappresenta un altro importante passo del nuovo cammino verso la liberazione della Calabria dalla presenza della mala pianta della criminalità organizzata». E, ricordando l’episodio evangelico della cacciata dei mercanti dal tempio, ha aggiunto: «La sua lotta alla cultura mafiosa, peraltro pervasiva in questa nostra terra, ci aiuta a comprendere meglio l’insegnamento della Chiesa che da un lato condanna le deviazioni sociali e dall’altro mira al recupero dell’uomo». Sulla stessa linea anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, il quale ha dichiarato: «Sospendere l’Affruntata era l’unica soluzione possibile in un contesto così compromesso dall’invasività della malavita, anche per dare un segnale inequivocabile di cambiamento». «È un segnale di cui essere orgogliosi»,  ha dichiarato Francesco Storace, segretario nazionale de "La Destra", mentre Marco Minniti del Pd giudica il gesto del vescovo «semplice e coraggioso, di straordinario valore religioso». Solidarietà anche dalla senatrice Dorina Bianchi dell’Udc e da numerosi altri esponenti politici.