È difficile fare la banca quando tutti i giorni in televisione e sui giornali si parla dei tuoi problemi economico-giudiziari. Agli sportelli del Monte dei Paschi sono ormai quasi due settimane che arrivano clienti che vogliono verificare se i loro soldi sono davvero al sicuro. I più spaventati sono duri da convincere, c’è chi ritira i soldi per portarli altrove. Per Fabrizio Viola in questo momento rassicurare i clienti è quindi la priorità più urgente.Ieri il manager romano ha pensato di farlo sfruttando uno strumento popolare ed economico come Facebook. Sulla pagina del Monte dei Paschi (che conta 11.429 fan) l’amministratore delegato ha pubblicato una breve lettera. «Le notizie finanziarie e di cronaca che riguardano la Banca sono ancora in primo piano: sulla stampa, in tv e in rete. Non sempre é facile e possibile verificarne l’attendibilità, isolando i fatti e le certezze dalle ipotesi e dalle supposizioni. Quello che possiamo fare è però chiarire che il Monte dei Paschi di Siena è una banca solida, non ha problemi nella sua operatività, continua a lavorare come ha sempre fatto» ha ripetuto Viola, che quindi ha ringraziato i dipendenti e ha invitato tutti a mandare alla banca, sempre su Facebook, domande e proposte. In poche ore sono arrivate un po’ meno di 150 risposte: incoraggiamenti, preoccupazioni, provocazioni. «Cercate di essere onesti» è stato il primo consiglio.La banca toscana può comunque sperare di riuscire a ridurre nei prossimi giorni il livello di allarme pubblico sulla sua situazione economica. Per fermare la diffusione di notizie preoccupanti e di dubbia attendibilità si sono mossi i magistrati che conducono le indagini e poi addirittura Giorgio Napolitano, che ha ribadito le sue preoccupazioni sia giovedì che ieri.Di rassicurazioni hanno bisogno anche quelli della Fondazione Mps, l’ente che controlla la banca (con una quota del 34,9%). Ieri il
Corriere ha svelato un documento interno in cui si «evidenzia una liquidità della Fondazione Mps che si esaurisce con la fine del secondo trimestre del 2013». In pratica i debiti fatti per gli aumenti di capitale di Mps hanno svuotato le casse della Fondazione, che dopo avere venduto una quota del 16% di Mps e ceduto diversi altri preziosi asset per rimborsare le banche creditrici oggi ha ancora un debito di 350 milioni. Secondo le ultime indiscrezioni a giugno è previsto «l’esaurimento delle risorse». Il presidente Gabriello Mancini, che giovedì è stato ascoltato dai magistrati, ieri ha assicurato che «la situazione della Fondazione è sotto controllo, stiamo valutando tutto». Non parlerà oltre, Mancini, perché «la Fondazione Monte Paschi si è data una linea del silenzio e proseguirà su questa strada anche a tutela del titolo e della banca». Sembra una scelta assennata. «Stiamo cercando tutte le strade e tutti i mezzi di finanziamento per potenziare le attività in questo momento difficile» ha detto ieri Mancini. Parlava come presidente dell’Accademia Chigiana, ed è all’Accademia che si riferiva, non alla Fondazione. Ma ci è voluta una nota ufficiale per precisarlo.