Le storie. Terremoto, Amatrice torna a scuola
I grembiulini sono quelli recuperati tra i resti di casa. Gli zainetti e tutto il kit scuola è invece frutto della solidarietà. La campanella non suona prima delle 9.30, ma già da un'ora prima bambini e genitori iniziano ad arrivare davanti la scuola provvisoria di Amatrice, costruita in due settimane dalla protezione civile del Trentino. Abracci, qualche lacrima da chi non si vedeva dal giorno del sisma. Ada ha tre anni e oggi è il suo primo giorno di asilo.
"Non ha dormito quasi per nulla stanotte", ammette mamma Samantha. "Sei contenta della nuova scuola?", le fa la giovane. "Si, perché posso giocare con gli altri bambini", risponde sorridente. La frazione in cui vive Scai, infatti, ha solo cinque bambini, ma tutti di diverse età, così Ada può divertirsi solo con il fratellino di 7 anni. "Abbiamo bisogno di ripartire da qui, perché senza la scuola Amatrice è finita , perché i giovani andrebbero via". Cristian ha 17 anni e in questo stabile colorato - che sarà completato di altri moduli per ospitare scuole superiori, mensa e palestra - frequenterà il quarto liceo scientifico. Corre incontro ai compagni di classe, che arrivano persino dal vicino Abruzzo, come una saetta. "Mi scusi, non li vedevo dal 24 agosto", la giustificazione.
Quando parte l'inno d'Italia, il silenzio si fa spettrale. Le voci dei bimbi incantano tutti. In primis il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini che, tagliando il nastro insieme al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi , al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e al presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, ricorda ai più piccoli che "il mezzo miracolo" avvenuto oggi con la riapertura in tempi record della scuola deve aiutarvi "a vincere la paura". Con questo edificio che dovrà diventare "la casa della comunità di Amatrice". La benedizione del vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, più che sulla struttura perciò è su bambini e maestre, ricordando che "la scuola è un privilegio per tutti" e sarà il primo passo per " ricostruire le fondamenta del cuore" di questo popolo. Intanto i bambini di tutta Italia sono rientrati in classe e in molti casi hanno avuto un pensiero proprio per i compagni meno fortunati che vivono nelle zone terremotate. Dal Trentino ad esempio sono arrivati tanti disegni pieni di colori e afffeto (nelle foto).