Attualità

CENTRO DESTRA. Berlusconi non scioglie la riserva, primarie Pdl ancora in forse

lunedì 26 novembre 2012

Ancora una volta in bilico, ma le primarie del Pdl "sono ancora un fatto", come ha sottolineato ieri il segretario Angelino Alfano, forte delle 100mila firme presentate a sostegno della sua candidatura. Il rischio che la discesa in campo del Cavaliere le incenerisca è dietro l'angolo, ma "sarà l'ufficio di presidenza a prendere la decisione", una dichiarazione che suona un po' come una dichiarazione di guerra. L'ennesimo gioco di illusionismo di Berlusconi (Fi2.0; Fi o Forza Italiani quale che sarà) è atteso al massimo per giovedì, come annunciato da Emilio Fede. Nemmeno questa mattina alla "Telefonata" con Belpietro, Berlusconi scioglie la riserva se si candiderà e, di conseguenze, se le primarie si faranno o no. "Stiamo valutando la situazione. Vediamo anche quello che sta succedendo dall'altra parte", ha detto, Quanto alle primarie del 16 dicembre, "deciderò l'ufficio di presidenza". Quanto alle primarie del Pd, secondo berlusconi "con Renzi anche l'Italia potrebbe avere un partito socialdemocratico come l'Inghliterra e la Germania". Chi vincerà? "Non guardo in casa degli altri: vincerà chi avrà più voti. Credo che sia una prova di democrazia che ha dato il partito democratico", spiega l'ex presidente del Consiglio.Ma a prescindere dai coup de theatre che il presidente sta preparando - a questo scopo ieri si è riunito ad Arcore con un gruppo di fedelissimi - sono sempre più numerosi quelli che il confronto lo vogliono comunque. A riprova della necessità delle primarie c'è chi cita l'esempio del centrosinistra, da Alfano a Cattaneo, da Alemanno a Giorgia Meloni che in visita alla sede storica di quello che fu la prima sede del Pci afferma: "Belle le primarie, facciamole anche noi". E se c'è Berlusconi, "che partecipi anche lui".Il segretario, con l'obiettivo di tenere in pista le primarie, riferiscono fonti del partito, studia il da farsi econvoca una riunione a via dell'Umiltà. La tensione con l'ex premier è più che palpabile. I militanti della Giovane Italia (di cui la Meloni è stata leader), già ieri si sono mobilitati con bandiere e slogan davanti alla sede del partito in via dell'Umiltà e annunciano una replica, già per oggi, con un sit-in ad oltranza, al quale è prevista anche la presenza di vari altri esponenti ex An.Alfano chiede che il Cavaliere faccia chiarezza al più presto. E con lui anche Fabrizio Cicchitto e Osvaldo Napoli, sempre più preoccupati dal braccio di ferro che si va consumando ormai da giorni e che sottrae energia al partito. Una prova di forza che il leader dell'Udc definisce "una vicenda molto triste". Ed evidenzia: "quando si mette sullo stesso ring chi è abituato a dare colpi sotto la cintura e chi è abituato a rispettare le regole, le cose non potevano che andare così". Il segretario della Lega Nord ad Alfano suggerisce invece "di fare le primarie, se Berlusconi vuole candidarsi, bene".Intanto l'ampia rosa di candidati, che avevano annunciato la propria partecipazione, si è ampiamente sfrondata. Le firme sono state consegnate da Alfano (100mila); Meloni (70mila); Guido Crosetto (circa 20mila); Daniela Santanchè (17.600); Gianpiero Samorì (15.800); Alessandro Cattaneo (12mila); eMichaela Biancofiore (10.461). Non si hanno notizie di Alessandro Proto, e comunque l'ufficialità del risultato si avrà solo nei prossimi giorni. L'ex ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan ha invece depositato le firme, ma ha scelto di ritirarsi in extremis perchè a questo punto, Berlusconi o meno, secondo lui le primarie sono "sbagliate".