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IL CASO. Priebke, la Germania rimpalla all'Italia Il feretro all'aeroporto

mercoledì 16 ottobre 2013
Sul caso di Erich Priebke la Germania si chiama fuori: tocca all'Italia sbrigarsela con la questione dell'ex capitano delle Ss, vissuto e morto a 100 anni a Roma, e in attesa adesso di sepoltura. Contatti ufficiali dell'Italia con il governo federale del resto non ci sono stati: dalla Penisola nessuno ha fatto richiesta formale di accogliere le spoglie dell'aguzzino delle Fosse Ardeatine. Ci sono stati solo "contatti informali", come ha precisato oggi a una conferenza stampa del governo il portavoce del ministero degli Esteri, Martin Schaefer. Ed è chiaro anche che la Germania ha tutto l'interesse a che sia trovata rapidamente una soluzione e che il rimpallo delle competenze non determini la riapertura di un dibattito sul passato nazista di Priebke, sicuramente sgradito a Berlino. "Non ci sono richieste ufficiali da parte italiana al governo federale, ma ci sono sì contatti informali", ha fatto sapere Schaefer, aggiungendo che non dipende dalla Germania trovare una soluzione: "Non c'è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda", ha ripetuto più volte.Da tedesco, Priebke avrebbe diritto a una sepoltura in Germania, "ma la gestione delle salme dei tedeschi all'estero riguarda i parenti", ha precisato, facendo capire che finchè non c'è una richiesta o un interessamento degli eredi, lo Stato non può (e non vuole) intervenire. "Non ci sono regole che vietino a cittadini tedeschi di essere seppelliti qui". Ma, ha aggiunto Schaefer, "la cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è morta", cioè l'Italia.  Giorni fa, e lo ha ribadito anche oggi, il comune di Hennigsdorf, nel Brandeburgo, la cittadina natale di Priebke a una ventina di chilometri da Berlino, aveva fatto sapere che l'ex capitano delle Ss non poteva essere tumulato nel cimitero locale perchè questo diritto, per un regolamento interno, è riservato solo agli abitanti residenti o a coloro che hanno una tomba di famiglia. Condizioni che Priebke non soddisfa. Con riferimento implicito a questo aspetto, Schaefer ha aggiunto di non conoscere "le regole o le varie disposizioni dei comuni", ma che comunque "non ci sono cimiteri dove il governo abbia un potere di intervento". Dal Brandeburgo si è fatto vivo anche il ministro degli Interni regionale del Land dell'Est dove rientra Hennigsdorf, Ralf Holzschuher, del partito socialdemocratico (Spd), il quale ha ipotizzato che alle brutte, se fosse inevitabile seppellirlo lì, si potrebbe pensare ad una tomba anonima per Priebke, onde evitare pellegrinaggi di neonazisti (che non scarseggiano a Est).Per una soluzione sul cosa farne dei resti dell'ex capitano delle Ss, secondo Schaefer "è giusto allacciare contatti sul posto (dove è morto), dato anche che è lì (in Italia) che si sono visti dei parenti", ha affermato. Il portavoce ha sottolineato che lo Stato fornisce "assistenza consolare ma non ha l'onere di sostituirsi ai parenti": questo "non è compito del consolato, dell'ambasciata o del governo federale". La Germania ha "grande interesse" a che il caso "Priebke venga chiuso e venga seppellito" e che non si riapra una discussione sulla sua vita, ha tagliato corto.Tafferugli in strada intorno al feretro. «La salma di Erich Priebke si trova ora a Pratica di Mare dove il prefetto ha provveduto a farla trasportare nella notte. Il governo che ha seguito con molta attenzione questa vicenda ha in corso colloqui con il prefetto e non escludo contatti con l'ambasciatore di Germania in Italia". Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino. "Avevo detto sin dal primo momento no alle esequie solenni. Sono solidale con il sindaco di Albano che si è opposto. Esequie pubbliche o solenni in una Chiesa erano da evitare e mi sembra che la Chiesa stessa abbia sostenuto questa opinione".La salma dell'ex capitano delle Ss è stata portata all'aeroporto militare di Pratica di Mare, vicino Roma, dopo la giornata ad alta tensione di ieri, quando i funerali, previsti in nella cappella dei padri lefebvriani ad Albano Laziale sono saltati a causa degli scontri con militanti neonazisti. Toccherà ora ai figli dell'ex capo nazista, condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, decidere il destino della salma. Ieri sera infatti l'avvocato Paolo Giachini ha rimesso il mandato da procuratore, spiegando che non sarà più lui ad occuparsi delle esequie. Intanto è al vaglio delle forze dell'ordine la posizione dei due fermati per gli scontri avvenuti ieri ad Albano.