Come era ampiamente prevedibile c'era il pienone questa mattina alla presentazione del volume di Gianluigi Nuzzi “Via Crucis” che gli inquirenti vaticani ritengono basato su documentazione fornita all’autore dalle due persone arrestate nei giorni scorsi: il monsignore spagnolo Lucio Angel Vallejo Balda e la pr italiana Francesca Chaouqui (poi rimessa in libertà). Presenti giornalisti e telecamere delle principali testate e network mondiali, ma nessun ecclesiastico riconoscibile come tale o comunque noto, ove si eccettui un sacerdote spagnolo presente però come corrispondente di una tv iberica.
Prima di lasciare la parola al giornalista il direttore editoriale di Chiarelettere che ha pubblicato il libro (pp. 321, euro 18), Lorenzo Fazio, ha voluto precisare che "i materiali contenuti nel volume non sono stati sottratti a
nessuno e non sono oggetto di furto, ma sono stati messi a
disposizione e consegnati liberamente, da soggetti che ne avevano
titolarità e regolare accesso", e che "nessun documento è stato visionato o
riprodotto in fotocopia illecitamente". "Il libro – ha aggiunto Fazio - non riporta pettegolezzi né registrazioni di tipo
privato, ma documenti, riservati o segreti, su fatti di interesse
pubblico e che, per questo motivo, si è deciso di divulgare come
contributo alla chiarezza su cosa avviene dei soldi che i fedeli
devolvono alla loro Chiesa".
Come è noto la Santa Sede giudica il libro in questione, insieme all’altro di imminente uscita (“Avarizia” di Emiliano Fittipaldi), come il "frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale".
Nel suo intervento e rispondendo a numerose domande Nuzzi ha illustrato i contenuti del libro, che contiene una cospicua serie di informazioni e documenti inediti sulle attività economico finanziarie della Santa Sede, spiegando che il suo lavoro "non è né contro né a favore del Papa perché quando si fa informazione non si è né a favore né contro qualcuno".
"Credo che questo Papa – ha aggiunto - stia portando avanti delle riforme e che incontra molte difficoltà". Riguardo agli arresti degli ultimi giorni, Nuzzi li ha definiti "un maldestro tentativo di spostare l’attenzione rispetto ai problemi che questo libro racconta documentalmente". Il giornalista ha ribadito che non rivelerà le sue fonti. E ha ammesso la sua conoscenza con la Chaouqui, relativizzandola ("so che ha contatti con molti giornalisti italiani").