Attualità

IL GIALLO. Prescrizione breve per over 65 Ghedini dà il dietrofront

venerdì 4 marzo 2011
L’avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini stoppa, alla fine di una giornata di polemiche, una proposta di legge del deputato del Pdl Luigi Vitali che avrebbe introdotto norme sulla prescrizione breve e sul comportamento dei pm, capaci secondo le opposizioni, di dare un colpo di spugna su tutti i processi nel quale il premier è implicato, caso Ruby compreso. La norma di Vitali – della quale Berlusconi ha giurato di non saperne nulla – affermava che il giudice, in presenza di un imputato incensurato o che abbia superato i 65 anni di età, era obbligato ad applicare sempre e comunque le attenuanti generiche. Con conseguente riduzione dei tempi di prescrizione del reato. Secondo la proposta, le attenuanti avrebbero dovuto sempre considerarsi prevalenti rispetto alle aggravanti quando «per effetto della diminuzione della pena il reato risulti estinto per prescrizione». Nel mirino, oltre le attenuanti agli "over 65" e agli incensurati, c’era anche un’altra norma proposta da Vitali che dichiarava inutilizzabili tutti gli atti di indagine qualora il pubblico ministero non avesse rispettato i tempi scrupolosamente. E i pm milanesi sul caso Ruby hanno infatti iscritto il premier nel registro degli indagati qualche tempo dopo aver iscritto gli altri indagati. Le opposizioni erano insorte. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro e Donatella Ferranti e Anna Finocchiaro del Pd parlavano all’unisono di nuove leggi ad personam, di scandaloso colpo di spugna sui processi di Berlusconi. Ma Ghedini è stato tassativo: «Proposta non concordata con la Consulta giustizia del partito, abbiamo chiesto a Vitali di ritirarla». Confermato, invece, che giovedì prossimo ci sarà un Consiglio dei ministri straordinario dedicato alla riforma della Giustizia. Separazione delle carriere di giudici e pm; Csm diviso in due (uno per i pm l’altro per i giudici); Alta Corte di disciplina esterna a Palazzo dei Marescialli; principio di responsabilità dei magistrati in Costituzione; inappellabilità delle sentenze di assoluzione saranno i capisaldi della riforma. Nessuna norma toccherà, almeno per il momento, la composizione della Corte Costituzionale.