Attualità

L'iniziativa. Preghiere e striscioni, Piacenza in campo per la pace

Barbara Sartori martedì 16 maggio 2023

Raduno in piazza Duomo davanti al Palazzo vescovile con il vicario generale don Giuseppe Basini

Campane delle chiese a festa mescolate al suono delle sirene delle fabbriche: è il sottofondo con il quale Piacenza stamattina alle 11.30 si è fermata per ribadire il proprio sì alla pace, in Ucraina e in tutte quelle zone del mondo dove sono in corso dei conflitti meno conosciuti, ma non meno letali.
La pioggia non ha scoraggiato l’invito della rete locale di “Europe for Peace” ad unirsi, nella Giornata che l’Onu dedica al vivere insieme in pace, in un gesto simbolico: sospendere per pochi minuti la propria attività, ritrovarsi in strada, in azienda, a scuola, davanti casa, scambiare con chi si ha accanto un segno di pace, condividere una riflessione o una preghiera. Sono tante le modalità scelte per il flash mob per la pace, l’ultima delle iniziative con le quali oltre trenta associazioni del mondo laico e cattolico piacentino stanno tenendo viva sul territorio la voce di chi chiede, insieme a papa Francesco, che si prediliga la via del negoziato a quella delle armi.

Il raduno davanti a Palazzo vescovile

Drappi bianchi alle sedi dei Comuni, delle canoniche, di bar e negozi. Striscioni con i disegni dei bambini sui cancelli delle scuole. Nastri legati alle borse o al braccio. Il “popolo della pace” si è dato un segnale di riconoscimento. Dalla facciata di Palazzo vescovile è sventolato lo stendardo con la colomba e la parola “pace” in più lingue. Qui si è dato appuntamento uno dei raduni organizzati in città, con la partecipazione anche di dipendenti e volontari della Curia con il vicario generale don Giuseppe Basini e il parroco del Duomo don Serafino Coppellotti. Il maestro Roberto Lovattini di “Europe for Peace” ha letto un pensiero del medico Gino Strada. Don Basini ha invece guidato la preghiera del Padre Nostro, preceduta dalla lettura del salmo 22, che invoca - appello più che mai attuale - «pace per Gerusalemme».«Piacenza diventi anche Primogenita di pace», è l’auspicio con il quale il vescovo Adriano Cevolotto aveva rilanciato alle parrocchie l’idea del flash mob, richiamando il primato della città emiliana nell’aderire, nel 1848, al plebiscito per l’annessione al nascente Regno d’Italia. Impegnato in un ritiro con i sacerdoti della val Tidone, ha vissuto il momento insieme a loro. «Mi piace l’idea di un gesto semplice, che possa coinvolgere tutti e che ci impegna là dove siamo: c’è una pace - richiama - che dobbiamo costruire e ritessere anche nelle relazioni con chi ci è vicino».

​La sindaca: nuove deleghe "alla pace"

Il flash mob ha portato un primo frutto tangibile. La sindaca di Gragnano Trebbiense Patrizia Calza ha annunciato che aggiungerà alle proprie deleghe quella “alla pace”. «È un modo per valorizzare il lavoro che stiamo già facendo a favore del dialogo nella risoluzione dei conflitti insieme alla scuola primaria e alla parrocchia di San Michele Arcangelo - spiega -. Ma vuol essere anche un segnale, per rimarcare la necessità di uniformare l’attività amministrativa ai valori dell’accoglienza, dell’integrazione, della solidarietà politica, economica e sociale, come richiede la Costituzione».