Parte a settembre su tutto il
territorio nazionale il Sia (Sostegno per l'inclusione attiva),
già sperimentato nelle città più grandi del Paese. Dal 2
settembre 2016 i cittadini potranno presentare la richiesta ed
entro due mesi verrà erogato il beneficio economico. Secondo
quanto spiega il ministero del Lavoro, il sussidio economico, che in mediadovrebbe assicurare 320 euro a nucleo, coprendone 180-220mila,per un totale di beneficiari pari a circa 800mila-1milione, metàdei quali minorenni, verrà dato alle famiglie in condizioni economiche disagiate
nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia
presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza
accertata. Per godere del beneficio, il nucleo familiare del
richiedente dovrà aderire a un progetto personalizzato di
attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete
integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei
Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete
con gli altri servizi del territorio (i centri per l'impiego, i
servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo
settore, le parti sociali e tutta la comunità. Le risorse
messe a disposizione ammontano a 750 milioni di euro per l'anno
2016. Ma a partire dal 2017 la legge di Stabilità destina
stabilmente 1 miliardo di euro al Fondo per la lotta alla
povertà e all'esclusione sociale per l'attuazione del Piano
nazionale di lotta alla povertà e, in particolare, per la
definizione del Reddito di inclusione. Ulteriori risorse
alimenteranno il Fondo a partire dal 2017 grazie ad un riordino
dei trattamenti esistenti. Il Piano nazionale per il contrasto
alla povertà non si limita solo al Reddito di inclusione:
iniziative e misure specifiche sono già state avviate per
contrastare il fenomeno della marginalità estrema e dei senza
dimora, la povertà educativa, la povertà alimentare, la
povertà che deriva dalla mancanza di lavoro.