Il caso. Aldrovandi, scandalo applausi agli agenti
Applausi per tutti. Per Alessandro Pansa, capo della Polizia, che annuncia un decalogo di «regole d’ingaggio» e torna a manifestare il proprio «disappunto» per il «comportamento individuale irragionevole e irresponsabile» del funzionario di Polizia che lo scorso 12 aprile a Roma calpestò una ragazza a terra. Ma anche – quando Pansa se n’era già andato – per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte di Federico Aldrovandi – ieri sera alla madre del giovane è arrivata una telefonata di solidarietà del premier Matteo Renzi – durante un controllo il 25 settembre 2005 a Ferrara. «Gli applausi – ha commentato in serata il ministro degli Interni Alfano – sono un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la Polizia e il suo prestigio».Pansa sceglie la platea riminese dell’ottavo Congresso nazionale del Sap, il Sindacato autonomo di Polizia, per annunciare quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione nella gestione delle piazze più calde. «La strada è complessa – ha detto il capo della Polizia – e il lavoro è tanto. Presto saranno coinvolti anche i sindacati». L’esito sarà un testo, destinato al Parlamento, che chiarirà quali sono i comportamenti da tenere in determinate situazioni e quali le conseguenze di una loro violazione. «Una volta approvato questo meccanismo – ha detto Pansa – le regole d’ingaggio saranno chiare a tutti, sia ai manifestanti sia alle forze dell’ordine». Parole che trovano pronti al confronto anche Siulp e Silp-Cgil.Il capo della Polizia ha toccato anche altri due tasti delicati. Il testo del reato di tortura, in discussione in Parlamento, «dovrà contenere norme chiare che non diano adito a interpretazioni estensive». E poi gli strascichi degli incidenti del 12 aprile a Roma. Pansa ebbe allora parole aspre nei confronti del funzionario che calpestò una ragazza a terra: «Dinnanzi a quel gesto che non ci appartiene e non può essere giustificato per nessun motivo, quando è compiuto nei confronti di una persona inerme, è scattata in me una reazione forte, dolorosa, che mi ha portato a esprimere un giudizio molto duro per il disappunto nel vedere l’abnegazione e il sacrificio di tutti offuscato da un comportamento capace di arrecare un danno enorme».Applausi per Pansa, dunque. Ma poi, nel pomeriggio, un’ovazione di cinque minuti filati, con la platea in piedi, nei confronti di Paolo Forlani, Luca Pollastri ed Enzo Pontani, condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti dall’indulto. Un applauso che Patrizia Moretti, madre di federico Aldrovandi, ha definito «terrificante, mi si rivolta lo stomaco».Intanto, da Firenze, Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo, morto lo scorso 3 marzo mentre veniva arrestato dai carabinieri, hanno depositato in procura una denuncia. «Riccardo – vi si legge – risulta essere stato immobilizzato con un uso della forza non previsto e contemplato nelle tecniche di immobilizzazione delle forze dell’ordine» con «calci quanto meno ai fianchi/addome anche nel momento in cui era steso prono a terra». La famiglia Magherini chiede che i militari siano accusati di omicidio preterintenzionale, e i sanitari intervenuti quella sera di omicidio colposo. Un altro tragico caso che, con il "decalogo" di Pansa, si spera possa non ripetersi più in futuro.