Camera. Più soldi (1.200 euro) ai capigruppo E i 5 stelle votano con il centrodestra
Cresce di 1.269,34 euro netti al mese l’indennità dei capigruppo della Camera dei deputati (la metà per quelli del gruppo Misto). A stabilirlo ieri è stato l’Ufficio di presidenza di Montecitorio, con i voti favorevoli dei partiti di maggioranza e del M5s, e l’astensione di Pd, Avs e Roberto Giachetti di Italia viva. Si tratta di un aumento a costo zero, si affretta a sottolineare il questore Paolo Trancassini, di Fratelli d’Italia.
E in effetti la notizia dell’allineamento delle buste paga dei presidenti dei deputati a quelle dei presidenti di commissione arriva a poca distanza dal varo della Social card per le famiglie povere e mentre impazzano le cifre sulle difficoltà degli italiani che arrancano tra la congiuntura dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse. Non è difficile, dunque, immaginare l’esplosione di rabbia, aumentata dai commenti a catena sui social.
Di qui la precisazione degli uffici competenti e di chi ha pensato la misura: «Considerata l’esigenza di evitare che si determinino maggiori oneri a carico del bilancio della Camera e ritenuto, a tal fine, opportuno prevedere che l’introduzione della predetta indennità sia integralmente compensata da una corrispondente riduzione dell’ammontare del contributo ai gruppi parlamentari». Insomma, il saldo deve rimanere invariato, sottolineano all’Ufficio di presidenza.
La nuova delibera sarà avviata da gennaio 2024, quando sarà la Camera a erogare l’indennità maggiorata (ma sempre senza aumento di spesa). Nel frattempo è previsto un periodo transitorio, a partire da questo mese, in cui l’aumento sarà a carico dei singoli gruppi.
La stessa delibera stabilisce anche che il deputato «investito da più incarichi per i quali avrebbe titolo a percepire più indennità d’ufficio, spetta quella di ammontare più elevato». Ma le indennità non saranno cumulabili, viene precisato.
Non convinta della necessità dell’adeguamento, la presidente del gruppo del Pd Chiara Braga si sfila subito dal nuovo corso e fa sapere che « ha deciso di non avvalersi dell’indennità aggiuntiva».
Anche il capogruppo dei 5 stelle dissente, malgrado il voto favorevole dei rappresentanti del Movimento. E diffonde una nota: «Io, Francesco Silvestri, in linea con la mia storia personale e quella del Movimento 5 stelle, non mi avvarrò in alcun modo di questo aumento e farò in modo che le risorse, proprio come prima che questa delibera divenisse effettiva, vengano utilizzate per lo svolgimento delle nostre battaglie politiche». Piuttosto rivendica come «grazie all’impegno del Movimento 5 stelle abbiamo evitato spese a carico degli italiani», perché la proposta di maggioranza avrebbe voluto «l’introduzione dell’indennità per i capigruppo con costi a carico della Camera e quindi dei cittadini. Abbiamo ottenuto una modifica sostanziale - spiega allora Silvestri - spingendo le forze politiche di maggioranza ad accettare lo schema da noi proposto e a votarlo in Ufficio di presidenza».