Niente benedizione, in vista della
Pasqua, nelle scuole comunali di Casalguidi (Serravalle
Pistoiese). Il parroco, don Renzo Aiardi, ha dato la notizia
ieri in chiesa, al termine della messa pomeridiana, non
nascondendo una certa amarezza. "Per il terzo anno consecutivo -
ha detto - il consiglio d'istituto, di cui fanno parte la
preside, una rappresentanza del personale insegnante e Ata e dei
genitori, ha deciso di evitare il rito cattolico, come forma di
rispetto verso gli alunni che praticano altre religioni".
La decisione ha suscitato diverse prese di posizione. "Giusto
rispettare la sensibilità di ciascuno - scrive nel suo blog
Federico Gorbi, consigliere comunale del gruppo 'Serravalle
popolari riformisti' -, ma chi rispetta quella di noi cristiani?
Oppure la presenza di qualche alunno di religione diversa è solo
un comodo paravento di qualche laicista? Se la scelta fosse
dovuta alla ormai crescente presenza multietnica e
multireligiosa delle nostre scuole, ritengo che tutti abbiano
gli stessi diritti: come per musulmani viene studiato un menù
rispettoso delle regole imposte dal Corano, altrettanto chiedo
che vi sia la medesima attenzione verso i riti cristiani".Il caso
segue di pochi giorni quello di Bologna, dove 11 docenti sono ricorsi al Tar per bloccare la benedizione di Pasqua nel loro istituto.
I prof non si sono rassegnati nonostante il voto favorevole del Consiglio d'istituto, che aveva dato l'ok al rito fuori orario. La vicenda riguarda gli insegnanti di un istituto scolastico comprensivo di Bologna a cui fanno capo tre scuole, le primarie Carducci e Fortuzzi e la secondaria di primo grado Rolandino.