Milano-Cortina 2026. Pista da bob, c'è un solo candidato. I dubbi invece restano tanti
La pista per il bob "Eugenio Monti" a Cortina
Ormai è solo una questione politica, e non più sportiva. La pista da bob di Cortina per le Olimpiadi del 2026 si farà. Si farà con i soldi degli italiani - e non sono pochi, ben 120 milioni – e anche se il Cio non approva. Ieri è giunta una sola offerta per l’appalto dell’opera pubblica: è del gruppo Pizzarotti di Parma. Trattandosi di un appalto per un'opera pubblica coperto da fondi statali, si è anche saputo, nel caso di aggiudicazione, che l’opera verrà costruita in ogni caso, anche se il Cio non dovesse dare parere favorevole al nuovo progetto italiano.Il gruppo Pizzarotti di Parma è stato l’unico a presentare un'offerta per il bando pubblico che riguarda opere per 81.6 milioni di euro da realizzare entro 625 giorni per il “Cortina Sliding Centre”. Entro due-tre giorni la specifica Commissione si dovrà riunire per valutare l'offerta tecnica ed economica, se tutto sarà regolare, sarà fatta l'assegnazione del bando. Tra i termini previsti c'è quello del 15 marzo 2025 in cui la pista deve essere pronta per i test per le omologazioni.
La soluzione estera, prospettata dal Cio
Solo piste esistenti e già operative: sono le direttive dettate dal Cio sulla tempistica molto stretta del Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. La scelta dovrà essere sostenibile economicamente e ambientalmente e rispettosa dei territori. Il Cio vede pertanto di buon occhio la soluzione di disputare all'estero le gare di bob. Ma il Governo italiano non ci sta e ripunta ad una versione "light" del progetto cortinese dopo aver abbandonato la scelta di Cesana (utilizzata per le Olimpiadi invernali di Torino 2006) che richiede lavori di adeguamento alle normative in vigore ma soprattutto serve un nuovo impianto di refrigerazione. La soluzione estera prospettata dal Cio sarebbe la prima volta per i Giochi invernali in 102 anni. Possibili soluzioni: gareggiare a Sankt Moritz, Igls-Innsbruck o addirittura in Germania. L'Austria con il budello di Igls, olimpico già nel 1964 e 1976, spinge molto per ospitare le tre discipline nel 2026.
Il tema ambientale e la “versione light” di Cortina per convincere tutti
Dopo una gara andata a vuoto (per i costi ma soprattutto per i tempi) si gioca il tutto per tutto per mettere in cantiere e garantire una pista “light” a Cortina, che avrà "tutte le infrastrutture ma con finiture che non siano da reggia" spiegava il presidente del Veneto Luca Zaia lo scorso 15 dicembre. Non ci sono infatti solo i costi a preoccupare, c’è anche un tema ambientale ovviamente legato alla questione della nuova pista da bob che, per realizzarla, si andrebbe inevitabilmente a ridurre la superficie boscata distruggendo tra l'altro un ampio lariceto. Il valore del bando per la pista, da fare sul tracciato della ex Eugenio Monti' - 1.445 metri, 16 curve, 107 metri di dislivello - è quello della prima gara: 81 milioni di euro, ma 625 giorni di cantieri (contro gli 807 precedenti. Nel nuovo progetto sono state limate finiture e opere di contorno (parcheggi, edifici delle partenze, strade interne, tribune e coperture), per ridurre i costi, il monte-ore di lavoro, che garantisce un più alto margine di profitto, e soprattutto tagliare i tempi. L'importo totale del futuro Sliding Center di Cortina sarà di 120 milioni, perché oltre alla costruzione della nuova 'Monti' vanno aggiunte le spese amministrative, di progettazione, per l'analisi dei terreni, l'Iva.
La corsa contro il tempo: cantieri aperti a metà febbraio
Ecco le date da segnare: lunedì prossimo 22 gennaio ci sarà l'assemblea dei fondatori, mentre il 30 il Cda della Fondazione dovrà approvare il progetto. Poi, se verrà aggiudicato, il Coni e la Fondazione Milano-Cortina avranno in mano la carta per provare a convincere i vertici del Cio che la pista in Italia si può fare. I cantieri a quel punto dovranno aprire non oltre la metà di febbraio, per avere una pista pronta alla metà di novembre 2024. La pre-omologazione e i test di gara sono previsti nei primi due mesi del 2025, ad un anno dall'apertura dei Giochi 2026.