Il registro delle coppie di fatto? A Milano ci sarà di sicuro, se al ballottaggio vincerà il candidato di centrosinistra Giuliano Pisapia. L’avvocato milanese, avversario di Letizia Moratti, parlando ieri alle Acli, ha voluto ribadire che se sarà eletto creerà un registro per le cosiddette unioni civili, spiegando che «questa non vuole essere una promozione ma il riconoscimento di una realtà che esiste. So che c’è perplessità sul registro delle unioni di fatto – ha detto –. Voglio dire che per me questo significa riconoscere una realtà che esiste, non metterla sullo stesso piano con la famiglia costituzionalmente riconosciuta. Io non mi sento di discriminare un figlio che nasce in un’unione di fatto rispetto a uno nato nel matrimonio. Questo non deve fare timore a nessuno. A tutti dobbiamo dare risposte, poi ognuno fa le sue scelte». Una sortita che trova però la domanda di chiarimento del sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella: «Nel suo programma, Pisapia parla apertamente di un registro dei diritti delle famiglie plurali. Spieghi cosa significa con precisione». Ma Pisapia alle Acli formula una sua richiesta: «Avere l’appoggio del mondo cattolico è fondamentale. L’appoggio dei cattolici mi tranquillizza e rassicura. Ci sono alcuni principi, la solidarietà e l’uguaglianza, lo stare dalla parte del più debole – ha concluso – che sicuramente ci uniscono». Infine, il candidato del centrosinistra ha aperto al voto agli immigrati, almeno «per il Consiglio di zona e i referendum comunali». Proposta che trova il «no» di Maria Stella Gelmini, ministro Pdl all’Istruzione. Intanto, sull’altro versante continua la rincorsa di Letizia Moratti, anche ieri fra i cittadini, in giro per Milano. A pochi giorni dal ballottaggio, il sindaco uscente ha messo in tavola l’ennesimo jolly. Moratti ha informato la giunta (esecutivo che però non ha più poteri essendo scaduto il mandato) che dopo aver tolto l’ecopass (l’accesso al centro storico a pagamento), di voler introdurre per i residenti, nelle rispettive zone, la sosta libera anche sulle strisce blu (normalmente a pagamento), sconti sui parcheggi per i negozianti e allargamento della finestra oraria per il carico e scarico delle merci. Ironico Pisapia. «Letizia Moratti? – ha detto –. Non è più credibile. È il colmo siamo ai saldi di fine stagione. Contraddice il suo programma e quello che ha pensato di poter fare, ma non ha fatto, in cinque anni». Non solo l’affondo dell’avvocato milanese è a tutto campo. Prima stigmatizza le ultime sortite di Silvio Berlusconi «il premier è danno per il Paese», poi annuncia nuove denunce contro chi «ha commesso scorrettezze nella campagna elettorale». L’entourage del candidato sindaco parla di «persone che vanno in giro a disturbare nei metrò e nei quartieri i cittadini e dicono di essere esponenti dei comitati di zona di Pisapia » e di «altre persone che si presentano nei quartieri vestite da zingari che dichiarano che in quel luogo, e danno volantini, sarà costruita la nuova grande moschea, la più grande d’Europa». Ma sul tema dei Rom, Pisapia deve incassare però la “correzione” del sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi. «A Verona non esiste l’autocostruzione di case per i Rom, né come realtà né come progetto. Pisapia – conclude Tosi – forse è un po’ confuso e scambia le sue intenzioni per le mie oppure spaccia volutamente patacche politiche».