Pasticcio. Pillola del giorno dopo: serve la ricetta, no scusate è un errore di stampa
In farmacia non cambia niente per la pillora del giorno dopo. Ricetta solo per le minorenni
Pillola del giorno dopo con ricetta medica. Anzi no, resta tutto come prima: c’è stato un errore di stampa in Gazzetta Ufficiale e la ricetta continua a essere obbligatoria solo per le minorenni.
Il singolare equivoco è stato chiarito ieri dopo che dall’agenzia Adnkronos Salute era stata diffusa la notizia che una determina firmata da Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), del 10 settembre scorso, e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il successivo 24 settembre, richiede l’obbligo di ricetta non ripetibile per l’acquisto in farmacia del levonorgestrel (Norlevo), più noto come «pillola del giorno dopo». Ed era quindi già pienamente operativa.
Infatti il presidente della Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, confermava: «È già stata diffusa ai presidenti degli Ordini dei farmacisti, e dunque alla rete delle farmacie italiane, la determina Aifa con le nuove norme per la dispensazione di Norlevo». E aggiungeva: «Come sempre, ci siamo adeguati alle nuove indicazioni. E dal territorio non sono arrivate al momento segnalazioni di problemi dal punto di vista operativo».
La vendita senza ricetta (per le maggiorenni) dei farmaci della cosiddetta “contraccezione d’emergenza” era stata decisa dall’Aifa nell’aprile 2015, modificando il precedente regime, risalente al novembre 2011 che invece prevedeva l’obbligo di ricetta. Un cambiamento che aveva portato a un grande aumento nel consumo di questi farmaci nel corso degli anni.
La determina del 10 settembre 2020 è molto precisa nell’indicare che ci si riferisce al Norlevo (levonorgestrel), nella confezione di compresse da 1,5 mg, una compressa in blister PVC/PE/PVDC/AL, con la autorizzazione all’immissione in commercio n. 046759015 (in base 10), che viene inserita nella classe C di rimborsabilità.
Proprio classe di rimborsabilità è all’origine del caso. Infatti la determina Aifa è stata adottata per rispondere alla richiesta della società Gekofar, che si occupa di importazione parallela di farmaci, in questo caso del Norlevo dalla Francia. Infatti in base al decreto Balduzzi (convertito in legge nel novembre 2012) i farmaci di importazione parallela sono inseriti – per quanto riguarda la rimborsabilità – nella classe C non negoziata (C–nn), fino a quando l’azienda non presenta una domanda di diversa classificazione e negoziazione del prezzo.
L’azienda, autorizzata all’importazione parallela del Norlevo nel dicembre 2018, ha presentato questa domanda nel giugno scorso: visto il parere positivo – a luglio – della Commissione tecnico–scientifica dell’Aifa, il direttore generale ha autorizzato il cambio di classe di rimborsabilità. Ma nella stampa è “saltata” una riga che conteneva la precisazione del doppio regime di prescrizione: libera per le maggiorenni, con ricetta non ripetibile per le minorenni. Dall’Aifa assicurano che l’errore verrà corretto.