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Azzardo. Nei piccoli Comuni stanno crescendo in maniera allarmante le scommesse

Redazione mercoledì 8 gennaio 2025

È allarme azzardo nei piccoli Comuni. Nei centri più piccoli, con meno di 10mila abitanti (che riguarda un quarto della popolazione italiana e il 41% dei Comuni) la spesa per le scommesse è infatti in forte crescita. Lo ha rivelato un'analisi di Federconsumatori, che ha evidenziato come, tra i 50 municipi con la spesa più elevata, 43 sono di piccole dimensioni. Esempi lampanti includono Anguillara Veneta (Padova), con una media di 13.073 euro pro capite, e Calliano (Trento), dove il dato sui soldi spesi per l'azzardo è salito a 12.749 euro nel 2023. Il rapporto si è concentrato in particolare sull'azzardo online: il volume lordo giocato nel 2023 ha raggiunto i 17,8 miliardi di euro, rappresentando quasi il 22% della raccolta complessiva da remoto a livello nazionale che, nel 2023, ha toccato i 150 miliardi di euro, superando il 7% del Pil nazionale. Un elemento interessante emerso dall'analisi riguarda la correlazione tra piccole località turistiche e volumi di gioco elevati. Esempi emblematici sono stati Capri e Anacapri, dove la spesa pro-capite nel 2023 ha superato rispettivamente i 9.503 e i 5.000 euro. Molte delle aree con alta incidenza di gioco si sovrappongono ai territori ad alta densità criminale, come Palermo, Messina e Napoli. La malavita organizzata, secondo lo studio, sfrutta l'azzardo legale per il riciclaggio di denaro, con stime prudenziali che attribuiscono alle mafie una quota di circa 16-18 miliardi di euro, pari al 20-22% del totale delle giocate online.

Nel dettaglio, nei piccoli comuni del nord Italia la raccolta media è stata di 1.222,38 euro, mentre nel centro Italia ha raggiunto 1.714,64 euro e nel sud e isole è salita a 2.340,51 euro. L'analisi, evidenzia infine, come la tipologia di gioco vada dal torneo e giochi di sorte a quota fissa, mentre tra le altre tipologie ci sono il Betting Exchange e il Bingo, che hanno mantenuto una crescita costante ma moderata. Secondo la ricerca di Federconsumatori, a questo punto è necessario da parte delle istituzioni e dei territori «un monitoraggio più incisivo».