Attualità

BRESCIA. Piazza della Loggia, assolti tutti i cinque imputati

martedì 16 novembre 2010
I giudici della Corte d'assise di Brescia hanno assolto tutti i cinque imputati al termine del processo per la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (otto morti e oltre 100 feriti). L'assoluzione è intervenuta in base all'articolo 530 comma 2 assimilabile alla v ecchia insufficienza di prove. Revocata la misura cautelare nei confronti dell'ex ordinovista Delfo Zorzi che vive in Giappone.  Lo riferisce l'avvocato di parte civile Piergiorgio Vittorini, che rappresenta il Comune di Brescia.«Sono stati tutti assolti in base all'articolo 530 comma 2 (del Codice di procedura penale), quella che è la formula dubitativa», ha detto Vittorini al telefono poco dopo la pronuncia della sentenza da parte della Corte d'Assise.Il 28 maggio del 1974 una bomba esplose nella centrale piazza della Loggia durante una manifestazione antifascista indetta dai sindacati. L'attentato provocò otto morti e 108 feriti. Secondo Vittorini, nella lettura della sentenza «ci sono elementi che inducono a ritenere responsabilità sussistenti» degli imputati che però non possono essere portati a prova per una condanna.«Bisogna vedere come sarà motivata la sentenza», ha detto il legale, secondo cui «sarebbe molto importante se in essa si affermasse che gli elementi di prova sono stati fatti sparire nel corso degli anni».Gli imputati assolti oggi sono l'ex informatore del servizio segreto militare Maurizio Tramonte, l'allora capo di Ordine Nuovo nel Triveneto Carlo Maria Maggi, l'allora neonazista Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese) e l'ex generale dei Carabinieri Francesco Delfino, accusati di concorso in strage, e e per i quali era stato chiesto l'ergastolo; e Pino Rauti, ex segretario dell'Msi, per il quale era stata invece chiesta l'assoluzione per mancanza di prove.Quella attuale è la terza inchiesta sulla strage, sempre attribuita all'estrema destra. La prima fase del processo ebbe come conseguenza la condanna di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Nel 1982, però, la Corte di Cassazione assolse gli imputati. Un nuovo processo chiamò in causa altri rappresentanti della destra, anche questi assolti nel 1989 per insufficienza di prove.La Procura di Brescia sostiene che Rauti, dirigente di Ordine Nuovo, fosse a conoscenza della organizzazione dell'attentato e che Delfino, allora capitano dei carabinieri, avrebbe partecipato ad almeno due incontri, a Lugano e a Verona, in cui Maggi avrebbe parlato apertamente della strage.