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La Commissione. Migranti, il sopralluogo Ue a Lampedusa: «L'Italia non è sola»

Vincenzo R. Spagnolo martedì 4 luglio 2023

Il punto stampa a Lampedusa

"Nessuno Stato membro dell'Ue deve essere lasciato solo ad affrontare il fenomeno migratorio. Uniti siamo molto più forti". Lo afferma la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, in un punto stampa al termine della visita all'hotspot di Lampedusa.

La visita nel centro

In mattinata il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e la commissaria europea sono atterrati all'aeroporto di Lampedusa. Con loro anche il commissario straordinario per l'emergenza immigrazione clandestina, il prefetto Valerio Valenti.

Ad accogliere la delegazione sono giunti il prefetto di Agrigento Filippo Romano, il questore Emanuele Ricifari e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Rocco Lopane.

Poi la delegazione si è spostata all'hotspot in contrada Imbriacola, per una visita alla struttura di primissima accoglienza che, al momento, ospita oltre 500 persone.

Johansson: l'Italia non è sola, Ue al suo fianco

La commissaria Ue ha ricordato come l'Italia sia sempre sotto pressione: "State facendo un lavoro eccezionale qui a Lampedusa. Sono particolarmente colpita dal lavoro per dare condizioni migliori a chi arriva. Ringrazio inoltre la guardia costiera e le forze di polizia italiane. L'Italia è sempre sotto una fortissima pressione migratoria, con più di 65mila migranti arrivati finora, e sta combattendo in tutti i modi. Questa però non è solo una sfida italiana - ribadisce -. Si tratta di una sfida europea. Non siete soli”.

Piantedosi: una sfida che ci impegnerà per anni

Dal canto suo, il ministro dell'Interno dice di sapere bene "che la gestione del fenomeno migratorio è una sfida molto importante". L'Italia, prosegue Piantedosi, "vede l'Europa concretamente al suo fianco ma questa sfida ci impegnerà nei prossimi mesi e anni perché non esistono soluzioni immediate". Nella piccola isola siciliana e nel resto della Penisola, assicura il titolare del Viminale, "stiamo costruendo qualcosa per consentire una gestione più ordinata del fenomeno e di contrasto all'ignobile traffico di esseri umani. È una sfida che ci impegnerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni, perché non esistono soluzioni miracolose".