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La Giornata. Scuola, lavoro, inclusione: ecco cosa c'è da sapere sui disabili in Italia

Elisa Campisi lunedì 2 dicembre 2024

Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità

Il 3 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’Onu nel 1992. Secondo gli ultimi dati Istat, oggi in Italia le persone con disabilità che comportano gravi limitazioni sono circa tre milioni. Recentemente la Commissione europea ha adottato delle linee guida per promuovono il diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente e a essere incluse nella comunità. Tuttavia, sono ancora tante le discriminazioni che persistono nei vari ambiti della società e che contribuiscono a creare un senso di esclusione e isolamento in questa fetta di popolazione.

La scuola

Gli studenti disabili in Italia sono circa 338 mila: quattro alunni ogni cento. Un numero sicuramente sottostimato, dato che non comprende chi, pur con problemi di salute, non ha bisogno di un insegnante di sostegno. Più o meno 16 mila studenti con disabilità frequentano le scuole paritarie. La richiesta proveniente da queste realtà che fanno parte dell’unico sistema pubblico di educazione e istruzione è di un segnale di forte attenzione. «Servono almeno 30 milioni di euro per supportare l’assistenza specialistica prevista», ha commentato a tal proposito Luca Iemmi, presidente nazionale della Federazione Italiana Scuole Materne (Fism).

L’inclusione

Secondo i risultati del quarto rapporto dell'Osservatorio Cittadini e disabilità Swg, la stragrande maggioranza degli italiani ritiene che sia lo Stato (71%) che i cittadini (68%) facciano poco o nulla per garantire la partecipazione paritaria delle persone con disabilità. La percezione generale è sicuramente legata a esperienze quotidiane. Per fare un esempio, tra i musei pubblici e privati solamente il 37,5% è attrezzato per ricevere persone con disabilità fisiche gravi e soltanto il 20,4% offre materiali informativi dedicati (dati della classifica Unicusano).

Il lavoro

Anche negli Stati più ricchi persistono degli svantaggi per le persone con disabilità. In Italia, secondo l’Istat, solo il 32,5% delle persone con gravi limitazioni motorie o sensoriali ha un impiego. Una percentuale che sale al 55% tra quelli non gravi: al di sotto della media nazionale degli occupati in generale (58,9%). Si tratta comunque di un leggero miglioramento rispetto al primo rilevamento del 2009, quando le persone con disabilità grave occupati non andavano oltre il 29,9%. Uno studio di Unicusano rileva però come solo il 33% delle grandi aziende rispetti le esigenze dei dipendenti con disabilità, a fronte del 56% nelle più piccole. Va un po’ meglio al Nord con sei aziende su dieci più attente alle necessità dei dipendenti con disabilità. Si scende invece a quattro su dieci al Centro-Sud.

Le donne

La marginalizzazione rende vulnerabili soprattutto le donne, che corrono più rischi di subire discriminazioni. La maggior parte dei disabili inattivi sono donne (il 70%) e solo il 49% ha un lavoro retribuito. A prescindere dall’essere occupate o meno, molte di loro (il 36%) hanno subito almeno una forma di violenza fisica o psicologica.

Nel mondo

In Europa le persone con disabilità sono circa 87 milioni. Un numero che sale a 1,3 miliardi a livello mondiale, ossia una persona su sei. L’80% di questi si trova in Paesi in via di sviluppo, dove la mancanza di cure adeguate aumenta le probabilità che si sviluppino disabilità, oltre che il rischio di vivere in condizioni di povertà e di accedere a diritti fondamentali per questa fetta di popolazione.