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ACQUE CONTESE. I libici sequestrano due pescherecci Il vescovo di Mazara: "Ora basta"

lunedì 8 ottobre 2012
"Affinchè il problema si affronti seriamente è necessario che ci scappi il morto?". Così il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, commenta la notizia del sequestro dei pescherecci 'Daniela L' e 'Giulia PG' da parte delle autorità libiche, avvenuto domenica pomeriggio. Per fermare gli equipaggi dei due scafi italiani, 14 persone in tutto tra italiani e tunisini, i nordafricani hanno sparato alcuni colpi di arma da fuoco."La marineria mazarese - ricorda il vescovo - ancora una volta viene colpita da un gravissimo sequestro, questa volta con l'delle armi. Altri due pescherecci che si aggiungono agli altri due che attualmente sono fermi in Tunisia e in Egitto e per i quali la diplomazia italiana sta già lavorando affinché possano essere rilasciati. La mancata risoluzione del problema delle acque internazionali, motivo di tutti i sequestri, non è più rinviabile. È necessario che la politica trovi interlocutori idonei per la risoluzione rapida e positiva del problema e non affidare ancora alla casualità il destino dei nostri marinai".Monsignor Mogavero ha già sentito il console italiano a Bengasi, Guido De Santis: "Come Chiesa mazarese - spiega - seguiamo con apprensione la vicenda di questi due pescherecci ma anche degli altri due sequestrati in Tunisia e in Egitto. Siamo vicini alle famiglie dei marittimi che stanno vivendo con ansia questi momenti".