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Studio. L'Oms: i vaccini contro il Covid hanno salvato 1,6 milioni di vite in Europa

Redazione giovedì 8 agosto 2024

Sui vaccini contro il Covid c'è sempre qualcuno pronto a dubitare della loro efficacia, citando i casi di eventi avversi che si sono verificato. Circa il loro contributo nel salvare vite, però, è difficile avere sospetti. A partire dal loro lancio nel dicembre 2020 fino al marzo 2023, «i vaccini contro il Covid-19 hanno ridotto le morti causate dalla pandemia di almeno il 59%, salvando oltre 1,6 milioni di vite nella regione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)».

Questo è uno dei principali risultati di una nuova ricerca condotta dall'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, pubblicata sulla rivista "The Lancet Respiratory Medicine" (dal titolo: "Impatto dei programmi di vaccinazione contro il Covid-19 in Europa: vite salvate e lezioni apprese"). Lo studio rivela che il numero di vittime del Covid in Europa, attualmente pari a 2,2 milioni, avrebbe potuto raggiungere i 4 milioni senza la disponibilità dei vaccini.

La maggior parte delle vite salvate riguarda le persone oltre i 60 anni, il gruppo maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi della malattia e di morire a causa del Sars-CoV-2. «I risultati parlano chiaro - ha commentato Margaux Meslé, esperta dell'Oms Europa e autrice dello studio -. La vaccinazione contro il Covid-19 salva vite. Questi dati sottolineano l'importanza cruciale dei vaccini nel permettere alle persone di riprendere, almeno in parte, la loro vita pre-pandemia in tutta la regione, sia in ambito lavorativo che nel tempo libero. Senza l'immenso sforzo vaccinale, avremmo assistito a molte più interruzioni nei mezzi di sostentamento e a un numero maggiore di famiglie che avrebbero perso i membri più vulnerabili».

La ricerca dell'Oms Europa ha rivelato che la vaccinazione anti-Covid ha salvato il maggior numero di vite durante il periodo in cui la variante Omicron era dominante, cioè da dicembre 2021 a marzo 2023. I Paesi che hanno avviato precocemente programmi di vaccinazione e che sono riusciti a coprire una vasta parte della popolazione, come Belgio, Danimarca, Islanda, Irlanda, Israele, Paesi Bassi, Malta e Regno Unito, hanno ottenuto i maggiori benefici in termini di vite salvate.

«Sebbene abbiamo superato la fase pandemica - conclude Meslé - il Sars-CoV-2 continua a provocare infezioni, ricoveri ospedalieri e decessi nella nostra regione. Per questo motivo, la vaccinazione contro il Covid-19 resta fondamentale per le persone a rischio di esiti gravi. Invitiamo queste persone a rimanere vigili e a seguire le raccomandazioni nazionali sui vaccini anti-Covid, mentre gli Stati membri della regione europea dell'Oms devono continuare a promuovere la vaccinazione, puntando a proteggere le persone più vulnerabili».

Intanto, sempre l'Oms ha segnalato che nelle ultime settimane diversi Paesi europei hanno registrato un aumento del numero di positivi a Sars-CoV-2, una sorta di "ondata estiva di Covid". Il virus, insomma, non è scomparso. La percentuale di pazienti con malattie respiratorie che risultano avere Sars-CoV-2 nelle cure primarie è aumentata di 5 volte nelle ultime 8 settimane e anche la percentuale di pazienti ricoverati in ospedale è cresciuta: «Mentre il numero assoluto di casi è inferiore all'ondata invernale che ha raggiunto il picco a dicembre 2023, le infezioni da Covid nella regione questa estate stanno ancora causando ricoveri e morti».

L'ondata estiva si deve molto probabilmente all'aumento delle occasioni di incontro, tra viaggi e feste, e per questo l'Oms ha ricordato la possibilità di tornare a usare la mascherina monouso, se non altro per chi ha contatti con persone fragili.