Misure "demagogiche" e "inquietanti". A
bocciare senza mezzi termini le nuova normativa in materia di
femminicidio sono i penalisti, convinti che quello scritto oggi
rappresenti "un nuovo e sempre più inquietante capitolo della
insensata corsa al rialzo ingaggiata dalla maggioranza di
governo con le peggiori istanze demagogiche provenienti dalle
opposizioni in materia penale"."Dopo aver licenziato un Dl annunciando
misure per contenere l'eccessivo ricorso al carcere, peraltro
in massima parte abortite in sede di conversione - premette
l'Unione delle camere penali - si rilanciano oggi nuove ipotesi
di custodia cautelare, di arresto obbligatorio oltre ad una
pioggia di inasprimenti di pena per reati oggetto di campagne
giornalistiche ma dei quali si ignorano i dati criminologici".
L'Unione degli avvocati penalisti "da anni si batte perchè il sistema delle
sanzioni sia rivisto in base a criteri oggettivi, quali il
rilievo del bene giuridico protetto dalla singola norma penale,
invitando - con la migliore dottrina - a evitare di legiferare
sull'onda emotiva di fatti di cronaca o del bisogno di lanciare
rassicurazioni di facciata all'opinione pubblica fomentata da
campagne di stampa". Per i penalisti "non è questo un modo
serio di legiferare in campo penale, e non è con la gara a chi
fa la faccia più feroce che si affronta il problema giustizia.
Non per caso siamo agli ultimi posti delle classifiche
mondiali: è il risultato di una produzione legislativa
simbolica, emotiva, basata sul piccolo cabotaggio politico, ma
soprattutto schizofrenica rispetto alle stesse analisi
governative che pure ammettono il fallimento delle politiche
'carcerocentrichè seguite negli ultimi vent'anni".L'introduzione di figure come
l'anonimato dei denuncianti, l'arresto obbligatorio per il reato
di maltrattamenti in famiglia, l'espansione della cosiddetta flagranza
differita, secondo l'Ucpi "fa arretrare il Paese rispetto ad
elementari standard di civiltà giuridica che pensavamo
acquisiti. Si tratta di figure che ribaltano il principio
costituzionale della presunzione di innocenza, per di più in
una materia, quella dei rapporti familiari, che si presta anche
ad accuse strumentali sulla base delle quali domani si andrà
direttamente in galera senza alcun filtro preliminare: uno
scenario preoccupante che se accontenta le istanze dei
forcaioli equamente distribuiti tra maggioranza e opposizione,
certamente imbarbarisce il sistema".
Peraltro, per ragioni di "pura propaganda, si abusa per
l'ennesima volta in tema di sicurezza, dello strumento del Decreto legge, senza che vi siano i requisiti d'urgenza, mentre
non lo si usa per questioni, come il sovraffollamento
carcerario dove l'urgenza è sotto gli occhi di tutti. La già
programmata astensione dalle udienze dei penalisti acquista
oggi nuove ragioni".