Attualità

CENTRODESTRA AL BIVIO. Pdl, «spacchettati» anche i valori?

Angelo Picariello sabato 1 dicembre 2012
​Il giorno dopo l’uno-due neo-laicista di Sandro Bondi e Giancarlo Galan nel Pdl, nelle sue diverse anime, prevale la consegna di abbassare i toni. L’incognita che impone prudenza, manco a dirlo, resta la legge elettorale. La tentazione di spacchettare con una Forza Italia-partito della libertà (sui valori), un partito modello Ppe guidato da Alfano (con dentro anche Gasparri e La Russa), e la destra di Meloni e Storace, è un piano che resta sotto traccia, in attesa di novità dal Senato sulla riforma del sistema di voto. Novità o anche no, perché ormai l’attrazione fatale - sebbene inconfessabile - per il Porcellum delle "due B" (Bersani e Berlusconi) è chiaramente percepita anche sul Colle, che non a caso ha parlato, giorni fa, di «giochi degli equivoci».Ma l’uscita di Bondi sulla Stampa contro il presunto «radicalismo religioso» nel suo partito non ha colto di sorpresa gli esponenti più attenti del Pdl, che sul Mattinale, la newsletter interna del partito, avevano già potuto apprezzare l’interventismo sferzante dell’ex ministro dei Beni Culturali. Affondi sui temi bioetici e su questioni delicate e non politiche, come la pastorale per i divorziati. Testi in netta discontinuità con quelli dell’autore di "Laici e credenti una fede comune", il libro scritto dall’ex ministro nel 2006 in cui auspicava un «senso della vita condiviso, un’unica verità etica».Ma segnali erano arrivati anche dalle aule parlamentari. Il «campanello d’allarme», per Alfredo Mantovano, è suonato con l’iter di approvazione della legge per l’equiparazione dello status dei figli nati fuori dal matrimonio, sulla discussa norma relativa ai casi di incesto. «Al di là del fatto - ricorda - che l’emendamento in materia è stato proposto in commissione al Senato da un esponente del Pdl, un ex An - e lo dico con dolore - come Filippo Saltamartini, è quel che avvenuto alla Camera che mi lascia sconcertato. Una volta emersa l’assoluta incongruenza di quella previsione non si è avuto il coraggio di farne, tutti, una battaglia. Su temi come questi non può esserci libertà di coscienza. Dov’è - rimarca Mantovano - quel partito nato, come disse proprio Bondi, sul caso Eluana e che aveva già consentito di vincere la battaglia sulla legge 40?».C’è, in verità, chi non si dà per vinto. Come Eugenia Roccella, alla quale non è mancata voce e lucidità, ieri, nell’affacciarsi, invitata, agli Stati generali dell’associazione Luca Coscioni per dire come la pensa. E cioè che «tecnicamente ci sarebbero i tempi per approvare il testo del fine vita entro il termine della legislatura. La maggioranza dei senatori - ha ricordato - ha chiesto infatti la calendarizzazione in Aula e il presidente Schifani ha accolto questa proposta». Solo la verità dei fatti, quindi. E un appello: «Si tratta di una legge di iniziativa parlamentare che è in dirittura d’arrivo, possono bastare anche 15 giorni e spero dunque che non ci siano veti incrociati».E non è solo un problema dei cattolici. «Io -spiega Andrea Augello, esponente storico della destra romana - passo per essere un "laico", ma come non convenire sul fatto che i valori fondanti nella nostra società, e nel partito che abbiamo creato, sono la vita e la famiglia? Sarebbe mai esistito, vorrei dire a Galan, un fenomeno come il tessuto economico del Nordest senza un forte ancoraggio a questi valori, a partire proprio dalla famiglia? E poi - conclude Augello - la storia insegna che i grandi periodi di crisi sono stati superati proprio ripartendo da qui, dal cuore del nostro tessuto sociale».Bondi ha sparato ad alzo zero anche contro i politici vicini a Cl. «Sandro è un amico - replica pacato Maurizio Lupi -. Vorrei solo ricordargli che l’articolo uno dello statuto del Pdl l’abbiamo costruito insieme, e parla del Ppe, di dignità della persona, di libertà, di centralità della famiglia, solidarietà e sussidiarietà».