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VERSO IL CONGRESSO. Pd, slitta decisione sulle regole Renzi: il partito ora governi da solo

sabato 21 settembre 2013
"Sono qui per dirvi che sogno un partito democratico che abbia l'ambizione di governare il Paese e, lo dico a Fassina, di governare l'Italia da soli" perchè "la linea la dobbiamo dare noi". Così Matteo Renzi all'assemblea Pd. "La crisi  non è crisi del modello della destra, cui dobbiamo corrispondere con la nostra proposta. La crisi" della politica "interpella tutti noi. In questi 20 anni abbiamo governato anche noi, ci siamo stati anche noi. Se non siamo in grado di interpretare il cambiamento è un nostro problema". "Fino ad oggi c'è stata un'attenzione spasmodica su regole, procedure" per il congresso del Pd, "che sottintende una visione tutta basata su quanto dura il governo, chi fa questo o quello, e anche su legittime aspirazioni personali non inserite però in una scelta strategica". Matteo Renzi prende la parola in assemblea parlando senza la giacca e con le maniche della camicia rivoltate. L'accoglienza dell'Assemblea è, nei suoi confronti, in realtà, più fredda rispetto a quella tributata a Gianni Cuperlo che lo ha preceduto ed  stato in più passaggi interrotto dagli applausi.A dividere i delegati dem è soprattutto la modifica dell'art. 3 e dell'art. 18 dello Statuto che emerge dalla bozza varata ieri, in tarda serata, dalla commissione. Dall'articolo 3 viene di fatto eliminato l'automatismo tra segretario e candidato premier con la cancellazione della parte che prevede che il segretario sia proposto dal partito per Palazzo Chigi. Contestualmente, all'art. 18 si prevede che il candidato alla premiership sia scelto attraverso primarie di partito o di coalizione alle quali partecipano oltre al segretario altri iscritti al Pd. "La commissione propone di ritirare le modifiche allo statuto anche perché non c'è una maggioranza qualificata", ha annunciato oggi il segretario del Pd Guglielmo Epifani. La pratica, ora, passerà alla Direzione."Bello, bene, ho apprezzato tutti quanti, siamo un partito". Così Pierluigi Bersani commenta con i cronisti gli interventi di questa mattina in Assemblea Nazionale del Pd, tra i quali quelli di Cuperlo e Renzi. "Nel discorso di Cuperlo c'è certamente una parte che non posso non condividere, ovvero che la sinistra non è una componente del Pd, è il lievito del Pd", fermo restando che "siamo una sinistra plurale", spiega Bersani che sul discorso di Matteo Renzi sottolinea: "Lui mette dentro uno spirito, un'esigenza di rinnovazione delle politiche pubbliche, tante cose che ha detto sono assolutamente da condividere. Ma non voglio fare il kingmaker".