ROMA. Pd in piazza, Bersani: «Riporteremo l'Italia dove deve stare»
Il Pd riporterà l'Italia "là dove deve stare", alla sua dignità. Lo ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. "Sappiamo bene che questa manifestazione si svolge nel cuore di un'emergenza drammatica per l'Europa e per l'Occidente intero. E di un'emergenza ancora più drammatica per l'Italia. Ma proprio la coscienza della difficoltà ci spinge a pronunciare oggi una promessa e a stringere un patto con le grandi forze della sinistra e del progressismo europeo. Lo facciamo a Roma, a Roma nella città dove si firmarono i primi trattati dell'Unione e dove si è sottoscritta la Costituzione dell'Europa. La nostra promessa è che riporteremo l'Italia là dove deve stare. Là dove ci aspetta il mondo".Bersani ha detto ancora: "Riporteremo l'Italia alla sua dignità, al suo buon nome, alla vocazione europeista che fu di Spinelli, di De Gasperi, di Prodi".
Tra i migliaia di manifestanti giunti da tutta Italia in piazza San per l'iniziativa del Partito democratico, una parte non ha accolto bene Matteo Renzi, sindaco di Firenze, al suo arrivo alla manifestazione del Pd a Roma. "Vai via, vai ad Arcore", "Sei un populista come Berlusconi, tu dividi, stai facendo male agli italiani e al partito" sono le urla che gli sono state rivolte. Renzi si è fermato a parlare con i contestatori e anche con i suoi supporter. Ha quindi afferrato una bandiera del Pd, promettendo di portarla sul palco, verso il quale si è poi diretto accompagnato da diversi applausi e altrettanti fischi. "Io non sono il Berlusconi di sinistra, l'ho dimostrato con quello che ho fatto". E' quanto ha quindi affermato Renzi in piazza.
"Il governo Berlusconi terminerà tra poche ore la sua esperienza. Chi continua a vivere di antiberlusconismo deve capire che ci andranno anche loro". E' quanto ha affermato poi Renzi. "Non farò mai dell'antiberlusconismo l'elemento centrale della mia politica - ha aggiunto - perché Berlusconi è il passato io il futuro". "Mi è dispiaciuto e mi ha fatto male, ma non accetto che mi si dica 'vattene'", ha detto Renzi dopo la contestazione. "Il partito - ha sottolineato - dovrebbe aumentare i propri consensi non diminuirli. Se si manda a casa chi la pensa diversamente non si vince mai, perchè non si hanno voti nuovi". "Bisogna vivere con serenità che ci siano opinioni diverse. Io non me ne andrò come accaduto da tanti negli scorsi anni". "E' naturale e fisiologico che si possano avere opinioni diverse. È inaccettabile che io non possa esprimere le mie idee, questo partito sarà un grande partito quando saprà accettare che convivano idee diverse senza fare il gioco del cambia casacca". Renzi dice di credere nel Pd e "voglio alla lettera la parola partito ma anche democratico".
Massimo D'Alema riguardo alle polemiche ha espresso la sua opinione. "Non ho mai polemizzato con Renzi e non intendo farlo adesso. Il suo è un contributo: è il sindaco di Firenze e come tale va valutato. È un fenomeno mediatico costruito dalla stampa e non Renzi" ha detto il presidente del Copasir ai giornalisti sotto il palco della manifestazione.