Il Pd. Schlein: «Da soli non si vince. Lontani da M5s su Kiev, non sul salario minimo»
La decisione di scendere in piazza con il Movimento 5 stelle sabato scorso rischia di costare cara alla segretaria dem Elly Schlein, specie dopo l’uscita di Beppe Grillo sulle "brigate di cittadinanza in passamontagna”, che ha scatenato un putiferio dentro e fuori il partito. L’ultima tegola sono le dimissioni di ieri dal Consiglio regionale del Lazio dell’ex assessore alla Salute e candidato alla Pisana dem, Alessio D’Amato. Ma il malcontento tra i big cresce e la direzione nazionale iniziata oggi pomeriggio sarà l’occasione per la giovane leader di chiarire la propria posizione e scongiurare nuovi addii.
Ore 17:15 - «Il Pd o è plurale o non è. È giusto discutere in direzione, non è lesa maestà». Così il senatore del Pd, responsabile Pnrr nella segreteria, Alessandro Alfieri, intervenuto in direzione poco dopo le parole del presidente Bonaccini. «Serve la fatica della sintesi», ha aggiunto, «non contesto le motivazioni di andare da Conte, ma non ho compreso le ragioni di aver esposto il Pd alle critiche poi ricevute, «hic manebimus», ha poi sottolineato, «quanto all'optime...lavorimoci».
Ore 17:05 - «Discutere di più e meglio». È l'invito arrivato dal presidente del Pd, Stefano Bonaccini, che ha preso la parola dopo l'intervento della segretaria. Il presidente dem ha sottolineato come, nel corso della relazione di Elly Schlein, sia arrivata la rivendicazione di una «vocazione maggioritaria che però - ha precisato - non è autosufficienza», piuttosto la constatazione del fatto che «spetta al Pd svolgere il ruolo di perno nella costruzione di una alternativa al centrodestra».
Ore 16:50 - Termina l'intervento della segretaria accolto dalla direzione con due minuti di applausi.
Ore 16:00 - L'intervento di Elly Schlein. La relazione della segretaria punta dritta all'unità delle opposizioni: «C'è un'apertura di credito che ci ha consentito di portare il nostro partito, nei sondaggi, dal 15 al 21 per cento. C'è stato un forte psicodramma attorno alla sconfitta alla amministrative. Noi oggi non abbiamo una coalizione e non vinciamo da soli, così come non abbiamo perso da soli. Oggi - prosegue Schlein - è il momento di mobilitarci insieme sulla nostra agenda, quella che proponiamo è un'estate militante». Poi l'attacco all'esecutivo, sul Pnrr e sulla Sanità: «Da mesi chiediamo al governo di riferire in Aula quali modifiche intenda fare al Pnrr. Siamo a giugno, sveglia. Noi monitoreremo tutto da vicino. Chiedo a tutte le nostre parlamentari e i nostri parlamentari di promuovere nei nostri territori almeno un appuntamento sul Pnrr, coinvolgendo le altre forze politiche ed economiche». La leader dem accusa poi la premier di aver tagliato i fondi del piano per gli asili nido e chiede che venga finalmente fatta una legge per i caregiver.
Nel mirino dei vertici Pd c'è anche l'autonomia differenziata, oggetto della mobilitazione in programma il 14 e 15 luglio prossimi. Ma il Pd sosterrà anche la manifestazione per la casa che sta organizzando Pierfrancesco Majorino (il 30 giugno a Milano) e quella di sabato prossimo della Cgil a tutela della Sanità.
L'arrivo della segretaria nella sede del Pd - Fotogramma
Tra i punti messi a fuoco nel discorso della segretaria c'è ovviamente anche il lavoro e la lotta ala precarietà: «Bella scelta aumentare la precarietà, complimenti a Giorgia Meloni e al suo governo. Continuiamo a insistere in Parlamento e fuori per un salario minimo. Lavoriamo al raggiungimento di una posizione comune fra tutte le opposizioni». E sulle tasse la posizione è netta: «È una vergogna che Meloni parli di pizzo di Stato».
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina «siamo stati sempre chiari e lineari nel sostegno a Kiev, anche con aiuti militari - spiega ancora la leader dem - ma ciò non significa perdere di vista la prospettiva di una pace giusta. Anche perché, una forza di sinistra non può dismettere la parola pace e per questo guardiamo con fiducia alla missione di Papa Francesco».
Immancabile un pensiero alle popolazioni colpite dall'alluvione in Emilia Romagna, con la richiesta al governo di nominare immediatamente un commissario ma «nel rispetto della filiera regionale dell'amministrazione». Poi la proposta di organizzare una Festa dell'Unità nazionale in Romagna.
Sulle dinamiche interne al partito la segretaria fa appello alla minoranza interna («bene le critiche ma serve lealtà sui temi»), ricordando che a differenza della destra, dove il «leaderismo è imperante», il Pd deve favorire «il gioco di squadra». In ogni caso, «se a qualcuno questa linea non piace lo ammetta e non trovi altre scuse. Chi cerca l'incidente ogni giorno mi troverà sempre dall'altra parte. C'è chi magari spera di sortire qualche effetto con il giochino del logoramento dei segertari. Non funzionera', mettetevi comodi». Rispetto alle alleanze e alla questione M5s, invece, Schlein ammette di «non essere d'accordo su tutto» con i pentastellati («Sull'Ucraina siamo molto distanti»), ma non su altri temi come il salario minimo. «Se mi invitasse Calenda a una manifestazione andrei anche lì - spiega - , ma non cambierei idea sul sindaco d'Italia». Poi anche una replica a Renzi che ha definito il Pd «subalterno» ai pentastellati: «Mi dispiace per quello che ha detto Renzi. Parla di subalternità ma appena arrivato al Nazareno ha invitato Berlusconi».
Ore: 15:40 - Con 40 minuti di ritardo rispetto al programma, è iniziata la direzione nazionale del Pd con l'intervento della segretaria Elly Schlein, che aprendo il parlamentino dem ha salutato con favore l'elezione di Daniele Leodori a capo della segreteria laziale del partito.