Amnesty. Manifestazioni in 50 piazze italiane per la liberazione di Patrick Zaki
Patrick Zaki
Al via in questi giorni la manifestazione degli attivisti di Amnesty International in circa 50 città italiane in occasione dell'udienza di Patrick Zaki che si terrà il 7 dicembre in Egitto. Accompagnati da numerosi gruppi della società civile, rappresentanti di enti locali, giornalisti e parlamentari, i partecipanti si ritroveranno nel giorno precedenti e in quello del processo, sperando in un esito positivo.
Lo studente dell'università di Bologna si trova da quasi due anni in prigione in Egitto (attualmente a Tora), sotto processo presso un tribunale d'emergenza per l'accusa di «diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese" attraverso articoli giornalistici.
«Quella del 7 dicembre potrebbe essere l'udienza decisiva per Patrick, giacché altri processi come il suo sono arrivati o stanno volgendo alla fine», ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. La speranza è che il giudice riconosca l'infondatezza dell'accusa, ma rimane il timore che la magistratura egiziana emetta una condanna: «Se ciò accadesse, sarebbe uno sviluppo terribile, anche perché nei confronti dei tribunali d'emergenza non è previsto appello», aggiunge Noury.
La mappa delle piazze, in continuo aggiornamento, è online sul sito di Amnesty. Si segnalano in particolare gli appuntamenti del 6 dicembre a Bologna e del 7 dicembre a Roma. Alla mobilitazione hanno aderito A buon diritto, Associazione Diffondiamo Idee di Valore, FNSI, UsigRai, StationToStation.
L'udienza di martedì sarà incentrata sulla memoria difensiva che stanno mettendo a punto i legali di Zaki, legati alla ong Iniziativa egiziana per i diritti personali, (Eipr), per cui il giovane ricercatore lavorava come ricercatore.
Il giudice - oltre ad eventualmente replicare alla memoria nel corso della seduta - potrà decidere se aggiornare ancora l'udienza o pronunciare una sentenza di condanna o assoluzione, hanno previsto gli attivisti, avvertendo che "al momento non abbiamo alcuna indicazione per sperare o temere alcuna di queste possibilità in particolare".
Al Cairo inoltre si è appreso che funzionari di alcune Rappresentanze diplomatiche, su richiesta dell'Ambasciata italiana, si recheranno a Mansura in occasione dell'udienza, nell'ambito di un programma europeo di monitoraggio di processi rilevanti per il rispetto dei diritti umani e civili.
Patrick è detenuto, attualmente nel carcere cairota di Tora, dal 7 febbraio 2020, quindi da quasi due anni; dapprima con l'accusa di propaganda sovversiva su internet poi trasformatasi in quella di diffusione di notizie false alla base del processo iniziato il 14 settembre.