Ha partorito in casa il primo di due gemelli di circa 23 settimane di gestazione poi lo ha messo in un sacchetto di plastica e lo ha gettato in un cassonetto della spazzatura, dove la polizia lo ha trovato morto. L'altro lo ha partorito in ospedale ed è ora in prognosi "estremamente riservata" in terapia intensiva neonatale.È la drammatica vicenda accaduta la scorsa notte con protagonista una ragazza italiana di 21 anni che vive in casa con i genitori a Ozzano Emilia, comune del Bolognese. Una famiglia definita assolutamente normale. "È una vicenda drammatica - ha commentato il Procuratore aggiunto Valter Giovannini, portavoce della Procura - anche perché accaduta in un contesto territoriale ove bastava chiedere aiuto sociosanitario per ottenerlo".La Procura ha aperto un fascicolo nell'ipotesi di interruzione di gravidanza in base all'articolo 19 (comma 3 e 4) della legge 194 sull'aborto. La madre, ricoverata nel reparto di ginecologia, è indagata per questo reato, ma non ci sono provvedimenti restrittivi a suo carico. Si tratta di un'ipotesi "tecnica" per rendere possibili gli accertamenti medico-legali - come ha spiegato il Procuratore Roberto Alfonso - che dovranno stabilire se il parto è stato indotto o naturale, se il bambino è venuto alla luce vivo o morto. Andrà poi stabilito anche se la ragazza ha fatto tutto da sola o con l'aiuto di altri, e quindi capire chi ha gettato il feto nel cassonetto.Secondo quanto ha detto la giovane, che sarebbe seguita da uno psicologo, quando ha partorito il primo piccolo era sola in casa. I genitori sono rincasati un pò prima di mezzanotte e hanno visto che la giovane non stava bene. L'hanno portata al policlinico Sant'Orsola. Pare che non si fossero accorti e non sapessero nulla della gravidanza della figlia.I medici di ostetricia, che poi hanno assistito la ragazza, hanno subito visto che c'era placenta di un altro neonato. Così hanno informato la direzione generale che ha avvisato il 113 e la Procura. Intanto è venuto alla luce l'altro gemello, che ha un peso di 490 grammi, estremamente immaturo, con età gestazionale stimabile intorno alle 23 settimane, e che ora è assistito in ventilazione meccanica in terapia intensiva prenatale con prognosi estremamente riservata. La giovane inizialmente avrebbe negato, poi ha ammesso di aver gettato ilprimo bambino nel cassonetto.Le volanti della polizia sono andate subito ad Ozzano e in un cassonetto vicino alla casa della ventunenne hanno trovato il corpicino privo di vita nel sacchetto. È stato portato alla medicina legale. Qui verrà fatto l'esame autoptico, con l'ausilio di un neonatologo, fondamentale per accertare se il bimbo sia nato vivo oppure no. Nel primo caso il reato diventerebbe più grave.Le indagini coordinate dal Pm di turno Domenico Ambrosino stanno cercando - in attesa delle determinanti risultanze medico-legali - di raccogliere le testimonianze di parenti e amici con l'obiettivo di capire chi è il padre, ma soprattutto di sapere se ieri sera quando lei nella propria casa di Ozzano Emilia, ha partorito il primo bambino, fosse davvero sola o insieme ad altre persone. La polizia valuterà con la Procura come e quando sentire la giovane. Saranno fatti anche accertamenti in cliniche e pronto soccorsi per sapere a chi si è rivolta quando ha scoperto di essere incinta. Una scoperta che, a quanto si apprende, potrebbe essere stata molto recente.