La Chiesa. Parolin: è sbagliato chiudere i porti. Bassetti: vite da salvare
Chiudere i porti non può essere la soluzione nell’affrontare il dramma dei migranti che cercano di approdare in Europa. Lo ribadiscono, in contesti diversi ma all’unisono, due porporati di primo piano della Chiesa italiana e universale: i cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato di papa Francesco, e Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia- Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana. Parlando a margine della presentazione del Bilancio Sociale dell’Ospedale Bambino Gesù, Parolin ieri pomeriggio ha rimarcato che la chiusura dei porti «non è la soluzione, abbiamo già espresso le nostre preoccupazioni».
Il porporato veneto ha inoltre riferito che la questione dei migranti è stato anche un tema di confronto nel pranzo di ieri al Quirinale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i nuovi cardinali italiani. «Abbiamo parlato più che altro di questioni internazionali. – ha raccontato – Il Presidente era reduce da un viaggio nei Paesi baltici, io ho fatto di recente un viaggio nei Balcani. Abbiamo parlato di prospettive europee e in questo ambito dei migranti». Il termine dei migranti è stato affrontato anche dal cardinale Bassetti a Firenze nel corso della sua visita per i mille anni della basilica abbaziale di San Miniato al Monte. Rispondendo ad una domanda sulle politiche del governo sull’immigrazione il porporato toscano ha detto: «Non entro nelle questioni del governo, dico quello che è il pensiero della Chiesa. Il pensiero della Chiesa è la parabola del buon Samaritano, è Gesù che si prende cura. La logica del cristianesimo è prendersi cura.
Accogliere, accompagnare, integrare come dice il Papa ». «Se c’è una nave che sta nel mare non si può chiudere i porti, – ha puntualizzato il presidente della Cei – non si può rischiare di far morire o creare disagi a delle persone». «Il problema – ha poi aggiunto – non riguarda solo l’Italia, riguarda l’Europa ma riguarda il mondo intero, riguarda come è impostata una certa politica che non favorisce i popoli più poveri». Bassetti quindi ha ricordato che «come diceva Paolo VI nella Populorum Progressio c’è una logica perversa che fa sì che i Paesi ricchi si arricchiscano di più, e i poveri si impoveriscano». E oggi «c’è questo problema a livello mondiale di movimento, di migrazione». Quindi, ha concluso Bassetti, «il problema va visto globalmente: non basta nemmeno l’Europa, ma forse sono un po’ le logiche mondiali che devono cambiare in questo senso».