Il Parlamento incontra il popolo della "terra dei fuochi". Un incontro per denunciare a deputati e senatori «come stanno le cose in questa striscia di terra a cavallo delle province di Napoli e Caserta, ormai da tutti conosciuta come "triangolo della morte». L’occasione, la prossima settimana, è la missione in Campania della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, meglio nota come "Commissione ecomafie". Programma fitto, prima alla ex centrale nucleare del Garigliano, nel comune di Sessa Aurunca, per controllare lo stato dello smantellamento e messa in sicurezza, poi incontri coi rappresentanti delle amministrazioni locali e regionali, della magistratura e delle forze dell’ordine a Caserta e Napoli, infine il sopralluogo a Giugliano, proprio nella "terra dei fuochi", ad alcune discariche da anni sotto sequestro e ancora non bonificate, proprio in una della zone più colpite dal fenomeno dei roghi dei rifiuti. L’intenzione, come ci spiega Stefano Graziano, Pd, incaricato della prossima relazione della commissione sulla Campania, è di approfondire in particolare il legame tra l’inquinamento provocato dai rifiuti è il forte incremento delle patologie tumorali nella zona dei roghi, tema che sarà proprio al centro del documento. Una conferma dell’attenzione al dramma di questa terra che
Avvenire ha denunciato con forza in questi mesi.Tre giorni pieni di impegni per la Commissione e tra questi anche l’incontro col "popolo inquinato". A richiederlo è stato don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo a Parco Verde a Caivano, ancora una volta voce di chi non ha voce o non viene ascoltato. «Le chiedo, Presidente, di venire a Caivano – ha scritto don Maurizio al presidente della Commissione, Gaetano Pecorella (Pdl) –. Sarà ospite della nostra diocesi. L’accompagnerò, insieme al mio vescovo, nelle campagne scempiate che languono. La porterò sui terreni che " fumano" senza bruciare. Le farò vedere una fetta di terra di una regione tra le più giovani d’Italia dove ai bambini sono stati rapinati la speranza e il futuro. Venga, Presidente – conclude il parroco –, a ridare speranza a chi ormai non crede più a niente e a nessuno».I cittadini della "terra dei fuochi", attraverso le parole di don Maurizio, chiedono al Parlamento una particolare attenzione al ruolo, o "non ruolo" delle istituzioni. «Questi crimini spietati – si legge ancora nella lettera – sono stati possibile anche grazie alle omissioni, all’ignavia e, tante volte, alle collusioni, di tante amministrazioni locali. I cittadini ogni qual volta vedevano ardere i roghi, ingenuamente, pensavano che chi ne aveva la responsabilità stesse facendo il proprio dovere. La delusione è stata cocente allorché hanno dovuto prendere atto che, spento il rogo maledetto, tutto rimaneva come prima». «È proprio questo che vogliamo ribadire alla Commissione – ci spiega il sacerdote –: le campagne sono ancora piene di rifiuti e si continua a bruciare. Chiediamo, dunque, un intervento sia a livello locale che nazionale, in particolare che parta finalmente il Sistri, il sistema di tracciabilità satellitare dei rifiuti. E chiederemo anche un sostegno per il registro dei tumori che è stato bocciato dal governo».