Scuola. Paritarie, sbloccati i 300 milioni anti-Covid
Sbloccati i fondi per le paritarie
Via libera ai 300 milioni per le scuole paritarie stanziati dal decreto Rilancio. La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina ha firmato il decreto con i criteri di assegnazione dei 180 milioni per gli asili nido e le materne e i 120 milioni per gli istituti dalla primaria alla secondaria di secondo grado, che ora saranno «celermente» distribuiti agli istituti. «L'amministrazione ministeriale ripartirà sollecitamente le risorse agli Uffici scolastici regionali, che con la stessa celerità provvederanno alla relativa distribuzione alle scuole», ha annunciato la ministra, intervenuta questa mattina alla Camera. Queste risorse andranno a coprire, almeno in parte, i mancati versamenti delle rette nei mesi di sospensione delle attività didattiche in presenza, che hanno pesato soprattutto sui bilanci di nidi e materne. Appartiene a questa fascia, infatti, la gran parte delle 99 scuole paritarie che quest'anno non riapriranno, come documenta il sito www.noisiamoinvisibili.it
Soddisfazione è stata espressa dalla viceministra all'Istruzione, Anna Ascani: «Le scuole paritarie svolgono un ruolo fondamentale nel nostro sistema di istruzione. Dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di operare al meglio per il bene di bambini e ragazzi. Come governo stiamo facendo uno sforzo straordinario per garantire risorse economiche e professionali a ogni istituto e assicurare il diritto allo studio in presenza a ogni giovane, dopo i mesi difficili di lockdown».
Di «ottimo risultato» parlano la presidente della commissione Lavoro alla Camera, Debora Serracchiani (Pd) e la senatrice Tatjana Rojc (Pd). «È una risposta a tante famiglie che scelgono di avvalersi di un diritto costituzionalmente garantito e a lavoratori che devono essere tutelati come gli altri», aggiungono le parlamentari democratiche.
«Siamo felici che, almeno in questa occasione, il realismo abbia prevalso sull'ideologia», sottolineano Gabriele Toccafondi, Daniela Sbrollini e Michele Anzaldi, componenti di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera e al Senato. «Bisogna sempre ricordare - si legge in una nota - che senza il sistema paritario lo Stato dovrebbe farsi carico dell'educazione di quasi un milione tra bambini e ragazzi, che rimarrebbero senza scuola e senza servizi».