Manovra 2017. Materne paritarie, divisi per tre i 100 milioni promessi
Una scuola materna
Approdo con sorpresa per il testo della Legge di Stabilità 2017 relativa ai 100 milioni di euro annunciati in aggiunta ai fondi per la scuola materna paritaria. In realtà il testo ne stanzia soltanto 25, mentre destina ad altri due filoni di spesa i restanti 75 milioni.
Il testo dell'articolo 78
E' l'articolo 78 quello realtivo alla scuola paritaria. Al comma uno si prevede che siano stanziati 24,6 milioni di euro per il sostegno degli alunni disabili iscritti nelle paritarie. Al comma 4 sono previsti 25 milioni di euro per la scuola materna paritaria. Al comma 2 si parla dell'innalzamento del tetto delle spese che possono essere sottoposte a detrazione fiscale (vale a dire il 19% della spesa dichiarata). Si passa dagli attuali 400 euro, ai 640 euro per l’anno 2016, ai 750 euro per l’anno 2017 e agli 800 euro a decorrere dall’anno 2018. In sostanzia il recupero reale per il cittadino passa dagli attuali 76 euro, ai i 121,6 del 2016, ai 142,5 del 2017 e ai 152 del 2018. A questo fondo sono destinati i restanti 50,4 milioni di euro.
Soddisfatto il governo
"Si tratta di un ulteriore passo verso la vera parità scolastica" commenta il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi, che ricorda come con queste misure "si aumenta la possibilità di garantire la libertà di scelta delle famiglie".
Materne cattoliche deluse
"Ci avevano annunciato 100 milioni di euro, ce ne danno solo 25". C'è delusione e rabbia nelle parole di Luigi Morgano, segretario nazionale della Fism, la Federazione delle scuole materne di ispirazione cristiana. "Il premier Renzi avava detto chiaramente che quei 100 milioni erano destinati alle materne paritarie riconoscendone il servizio pubblico reso al Paese". E se per lo stanziamento di 24,6 milioni di euro per gli alunni disabili, la Fism è soddisfatta, perché "il sostegno attualmente è un costo che cade sui bilanci delle famiglie e delle stesse scuole", decisamente critica è la posizione sullo stanziamento verso il fondo sulle detrazioni. "Non è lo strumento che garantisce la libertà di scelta delle famiglie" dice Morgano ricordando che una posizione che da sempre la Fism ha espresso. "Per noi sarebbe meglio la convenzione diretta tra scuole paritarie e ministero dell'Istruzione". Comunque per la Fism la battaglia continua. "Ci appelleremo ai parlamentari affinché si trovino i fondi per arrivare ai 100 milioni annunciati" conclude Morgano.