Giovani e lavoro: le ricette. Parisi: il lavoro si crea col lavoro, meno spesa pubblica
Stefano Parisi, Energie per l'Italia (Ansa)
Per i nostri giovani il Paese deve darsi da fare. Dobbiamo lavorare di più. Sfatare il mito della sostituzione nel mercato del lavoro: se andiamo prima in pensione liberiamo un posto per un giovane. Non è vero. Il lavoro si crea con la crescita, con gli investimenti, con la scienza e l’innovazione, con la scuola e l’università aperte al mondo.
Il lavoro si crea con il lavoro. Per i nostri giovani il Paese deve finirla con l’ipocrisia. Basta di parlare di politiche per i giovani quando poi ogni anno carichiamo sulle loro spalle più debito pubblico, più deficit pensionistico, una scuola e un’università organizzate sulle esigenze dei sindacati e dei professori. Tagliamo la spesa pubblica, riduciamo il deficit e le tasse, creiamo condizioni di competitività per le nostre imprese, e soprattutto costruiamo una scuola e un’università che siano all’altezza dei nostri giovani, e che siano in gradi di attrarre altri giovani da tutto il mondo.
Per i nostri giovani il Paese deve ritrovare l’entusiasmo di fare figli. Non è con la lagna del precariato che si migliora il tasso di natalità. Per fare i figli dobbiamo ritrovare la voglia di essere un grande Paese che sta costruendo un grande futuro. Servono politiche fiscali per i figli, per la famiglia, per le donne che lavorano. Città su misura per le famiglie, per i bambini. Serve sviluppo, per ringiovanire la nostra popolazione.
Per i nostri giovani la Politica deve misurarsi con loro, coinvolgerli, come gli adulti. Energie per l’Italia non ha un movimento giovanile. Non ha un recinto dove tenere i giovani per farli giocare alla politica. I giovani devono "giocare in prima squadra". Lavorare con chi ha esperienza, misurarsi con le politiche pubbliche. I giovani devono sapere che c’è un Paese che li vuole protagonisti e non osservatori annoiati e sfiduciati.