Incendi. Pantelleria brucia, chiesto stato di emergenza
Tre squadre di terra dei vigili del fuoco e quattro canadair non sono stati sufficienti a domare le fiamme che da tre giorni stanno distruggendo i boschi di Pantelleria. Il fuoco, che ha ridotto Montagna Grande a un paesaggio desolante, sta ora attaccando i luoghi turistici più rinomati della zona anche se, fanno sapere le autotità, la situazione da oggi appare sotto controllo. Ma c'è di più: bruciata la rete di contenimento, c'è il rischio che da Montagna Grande possano precipitare massi a valle. Motivo per cui Salvatore Gabriele, sindaco della città, ha ordinato la chiusura della strada perimetrale. Molte località sono adesso irraggiungibili.
Circa 600 gli ettari di bosco bruciati, un danno incalcolabile per l'isola. Da ieri mattina i canadair hanno effettuato centinaia di lanci. "Boschi, macchia mediterranea, pini marittimi, querce: le fiamme hanno inghiottito tutto ciò che era cresciuto nel corso dei secoli, compresi gli interventi dell'uomo, come le aree attrezzate", si legge su Giornale della protezione civile, portale indipendente di notizie su emergenze e soccorsi. Dati che mettono in allarme residenti e operatori turistici, quando si è ormai alle porte della stagione estiva. Sempre a causa del vento, il fronte dell'incendio ha raggiunto anche la costa, fino a Balata dei Turchi. I vigili del fuoco, che si sono schierati a protezione delle abitazioni, hanno segnalato anche difficoltà nella zona di Salto della Vecchia, dovute a diverse frane.
"La reazione dello Stato sia ferma contro questi criminali - ha chiesto Gabriele - perchè Pantelleria è ancora territorio dello Stato e di noi tutti. Lo sappiano questi vigliacchi: ricostruiremo quanto è stato distrutto" conclude il sindaco che, sempre oggi, ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza: "I danni - ha detto - sono incalcolabili. Siamo di fronte a un disastro ambientale e idrogeologico causato da un atto criminale senza precedenti". Da ieri l'Aeronatica militare e l'azienda elettrica locale hanno attivato un gruppo elettrogeno. Viene così assicurata la prosecuzione delle attività commerciali e vengono mantenuti i servizi essenziali tra cui quelli dell'ospedale.