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L'annuncio. Padoan: cinque miliardi alle famiglie, ma faremo di più

Nicola Pini venerdì 29 settembre 2017

La Conferenza nazionale sulla Famiglia si chiude con un grande mole di lavoro di analisi e proposta, anche se le ricadute immediate in termini di nuove misure da approntare saranno ridotte. Intervenuti alla tavola
rotonda finale, tanto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi hanno sottolineato che nell'attuale quadro finanziario le risorse disponibili nella legge di Bilancio in arrivo saranno necessariamente «limitate», mentre per le riforme strutturali occorre ormai guardare alla prossima legislatura. Confermato però un rafforzamento dei fondi per il Rei, il reddito di inclusione destinato prioritariamente alle famiglie con figli.

Da questo punto di vista Boschi ha detto che c'è «attenzione» al problema, segnalato dalla associazioni, che il bonus così come oggi definito aumenta in base al numero dei componenti solo fino al terzo figlio (oltre il quale resta invariato), criterio che penalizza ulteriormente le famiglie svantaggiate molto numerose. Un'altra misura che potrebbe rientrare in manovra, ha auspicato Il sottosegretario, sono gli sgravi «per l’acquisto di mobili» che si è dimostrato «molto utile per tante giovani coppie e non solo».

Per l’inclusione sociale, misure a favore delle famiglie, dei giovani e per la lotta alla povertà sono già stati stanziati più di 10 miliardi in due anni, ha ricordato nel suo intervento il ministro Padoan, 5,050 miliardi nel 2017 e 5,100 miliardi (quindi per ora solo 50 milioni in più, nel 2018) anche se nella prossima legge di Bilancio «si può fare di meglio in termini di risorse e di allocazione». Tuttavia, il responsabile del Tesoro ha ribadito che i fondi aggiuntivi «saranno limitati» perché il Paese ha il fardello dell'alto debito pubblico e «il sentiero è stretto tra risorse e necessità di sostenere crescita e inclusione».
Nella manovra per il 2018 i fondi saranno destinati a tre obiettivi: il consolidamento dei conti pubblici, la sterilizzazione delle clausole Iva-accise e le misure per la crescita inclusiva e gli investimenti.

«Alcuni segnali importanti» per le famiglie «li possiamo dare adesso», ha confermato da parte sua la Boschi chiudendo i lavori, ma «riforme più ampie», «che non vogliamo escludere a priori», come «il quoziente famigliare» e proposte che «prevedono l’innalzamento delle soglie di detrazioni per figli a carico», «sono prospettive che riguarderanno la prossima legislatura». Se ne avremo la possibilità, ha spiegato, «ci assumiamo anche le responsabilità di proseguire questo lavoro nei cinque anni successivi».

Boschi ha rivendicato quando fatto dagli ultimi governi e sottolineato che «le misure per rilanciare l’occupazione sono state la prima riforma per la famiglia. Perché possiamo fare tutte le misure di sostegno alle famiglie, assistenziali, agevolazioni fiscali, ma chi lo fa un figlio se non ha un lavoro?». Parlando poi dell’occupazione femminile, Boschi ha sottolineato la necessità di implementare le misure per conciliare i tempi di vita-lavoro e incrementare il loro utilizzo anche da parte degli uomini. Ma «occorre che uomini e donne guadagnino allo stesso modo, perché se gli uomini guadagnano di più staranno sempre a casa le mamme perché è economicamente più vantaggioso».