Guerra. Giornata per le vittime civili. E il 24 marcia "straordinaria" Assisi-Perugia
La Farnesina illuminata di blu per ricordare le vittime civili delle guerre che insanguinano il mondo
«Care amiche e amici...». Comincia così la lettera-invito scritta da Flavio Lotti, storico coordinatore della Marcia Perugia-Assisi, a tutto il mondo pacifista italiano, in vista del prossimo 24 febbraio. «Come sapete - scrive Lotti - entreremo nel secondo anno di guerra in Ucraina, senza che ci sia ancora un serio impegno internazionale per fermarla. 365 giorni di omicidi, infanticidi, femminicidi, feriti, mutilati, sfollati, rifugiati, sofferenze, disperazione, distruzioni, macerie...»
E’ il segnale della nuova mobilitazione, che non si è mai fermata peraltro, dopo la grande manifestazione dello scorso novembre. Ora il traguardo è un altro ed è lo stesso Lotti a spiegarlo. «In occasione di questo tragico anniversario, sentiamo il dovere di organizzare una nuova manifestazione per la pace, in solidarietà con le vittime innocenti di questa e di tutte le altre tragiche guerre che continuano a devastare la famiglia umana e il pianeta. Nei primi minuti del 24 febbraio, nel buio e nel freddo della notte, marceremo da Perugia ad Assisi portando, ciascuno, il volto di una delle vittime, una fiaccola e la domanda incessante di pace. Venite anche voi!»
Le vittime civili delle guerre chiedono la nostra memoria
I palazzi delle istituzioni nazionali, i municipi di comuni piccoli e grandi, i monumenti simbolo di città e paesi: tutti illuminati di blu, ieri sera, dal calar del sole e fino all 21. Palazzo Chigi, Montecitorio, Palazzo Madama, Viminale, Farnesina...
È stata celebrata così, ieri sera, la “Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo”, istituita a gennaio 2017 per sensibilizzare sulla tragedia dei “danni collaterali” degli eventi bellici. Una livida luce blu ha colorato anche il Campidoglio a Roma , il Maschio Angioino a Napoli, la Mole antonelliana a Torino, le Porte della città a Firenze, il Teatro Massimo a Palermo.
Una strage che peggiora di anno in anno, nonostante i progressi tecnologici di armi teleguidate, puntatori laser, droni e “bombe intelligenti”. Se un secolo fa infatti i civili erano al massimo il 15% delle vittime totali, con la II guerra mondiale la percentuale è balzata al 65%. E dagli anni 90 la percentuale iniziale si è ribaltata arrivando all’85%.
Una tragedia da quasi un anno sotto gli occhi di tutti per la guerra in Ucraina, ma che affligge da sempre decine di aree del mondo: l’ultima edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti ne elenca oltre trenta. Nel 2021 dunque sono stati 109 mila i civili ammazzati in guerra, secondo l’Università di Upsala. E nel 2022 sono saliti a 145 mila, calcola l’organizzazione Acled (Armed conflict location and event data project)
E ieri Anvcg, l’associazione nazionale vittime civili di guerra, assieme ad Anci, l’associazione dei comuni taliani, hanno animato la giornata, nell’ambito della campagna “Stop alle bombe sui civili”. Il presidente di Anvcg Michele Vigne ha ricevuto un telegramma di papa Francesco di preghiera per le vittime.
L’anno scorso un gran numero di Comuni aveva sostenuto l’iniziativa. Tante le delibere approvate per chiedere al Governo di sottoscrivere la “Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive”, poi adottata dall’Italia il 18 novembre 2022, atto che ha portato a quota 82 i paesi aderenti.
Il testo della Dichiarazione, redatto il 17 giugno 2022 dopo tre anni di consultazioni guidate dall’Irlanda, punta a regolamentare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate, per proteggere i civili e fornire assistenza alle vittime e ai familiari. Per armi esplosive la Dichiarazione intende bombe aviolanciate, lanciarazzi multi-canna (fino a 40 lanci in 20 secondi), mortai, artiglieria. Gli sforzi di regolamentazione dei conflitti sono senza dubbio ambiziosi, ma in passato hanno portato - ad esempio - al bando delle armi chimiche o delle mine antipersona.
Impressionante il costo in vittime civili dei recenti conflitti, pur nella difficoltà della raccolta dei dati. Secondo Aoav (Action on armed violence) in Ucraina nell’ultimo decennio i civili uccisi in guerra sono stati almeno 11.600, l’89% del totale. Ma non c’è solo l’Ucraina.
In Siria negli ultimi dieci anni l’alleanza russo-siriana ha fatto oltre 80.600 vittime civili: circa 39 mila gli attacchi aerei dal 2005.
Poi c’è lo Yemen. Aoav stima in 18.300 i civili uccisi finora da armi esplosive. Lo Yemen data project riferisce che a inizio 2022 sono stati almeno 200 i raid aerei al mese da parte della coalizione a guida saudita. Bombardamenti che hanno provocato una crisi umanitaria da 4 milioni di sfollati e ha affamato 17,4 milioni di persone.
Sempre Aoav calcola in 6.700 le vittime civili negli ultimi dieci anni di conflitti a Gaza: a maggio 2021 i bombardamenti israeliani hanno ucciso almeno 151 civili, un terzo bambini, con oltre 1.500 attacchi aerei e di artiglieria che - secondo Human rights watch - hanno distrutto infrastrutture civili vitali.
In Etiopia, riferisce l’Acnur, gli attacchi aerei etiopi hanno ucciso e ferito almeno 677 persone tra novembre 2021 e marzo 2022. In un singolo attacco un drone ha sganciato tre bombe su un complesso scolastico che ospitava migliaia di sfollati del Tigrai, uccidendo 57 civili e ferendone 42, sostiene Human rights watch. Per Anvcg comunque «le vittime civili di guerra in tutto il mondo sono molte di più. Secondo l’esperienza italiana sono almeno il triplo».
Senza contare i morti per ordigni inesplosi che uccidono anche dopo la firma dei trattati di pace. A decenni di distanza. «Negli ultimi sei mesi in Italia due persone sono morte e quattro sono rimaste ferite per colpa di residuati bellici», dice Roberto Serio, segretario generale di Anvcg.
Negli ultimi dieci anni il Genio dell’Esercito italiano ha effettuato 35 mila interventi di bonifica, e ancora ne esegue una media di 2.500 l’anno. Senza contare quelli della marina militare. Non c’è da meravigliarsi, visto che circa il 10% dei milioni di bombe sganciate dagli angloamericani non è esplosa.
Palazzo Chigi illuminato di blu nella giornata per ricordare le vittime civili delle guerre che insanguinano il mondo - Ansa