Il pacco bomba rinvenuto oggi nell'ambasciata greca a Roma poteva esplodere. Lo riferiscono i carabinieri, precisando che l'ordigno, simile a quelli scoppiati nei giorni scorsi nelle ambasciate di Svizzera e Cile, è stato disinnescato."Il pacco era simile a quelli delle altre ambasciate", ha detto ai giornalisti il colonnello Maurizio Mezzavilla, del Comando provinciale dei carabinieri, precisando che "era arrivato per posta ordinaria".Le segnalazioni di sospetti pacchi bomba nelle ambasciate di Venezuela, Danimarca, Principato di Monaco, Svezia, Kuwait, Albania e Finlandia si sono rivelati però "falsi allarmi".
LA PISTA ANARCHICAA proposito della possibile matrice anarchica dell'attentato, Mezzavilla ha detto che "non si esclude, ne sapremo di più quando termineremo gli accertamenti".La scorsa settimana due pacchi bomba, rivendicati dalla Fai (Federazione anarchica informale), sono esplosi presso l'ambasciata svizzera e quella cilena, provocando il ferimento di due persone. In quell'occasione gli investigatori avevano detto di attendersi l'arrivo di altri ordigni esplosivi non ancora smistati dalle Poste."Non avevamo ricevuto minacce in precedenza", ha spiegato ai giornalisti l'ambasciatore greco Michalis Cambanis davanti alla sede della missione diplomatica. "Il pacco è arrivato venerdì pomeriggio in ambasciata, che era già chiusa. L'addetto lo ha trovato stamattina, ma le misure di sicurezza erano già state aumentate"."Il pacco era indirizzato all'ambasciata, in formato A4", ha aggiunto Cambanis, precisando che "l'indirizzo era scritto a mano".Dei pacchi bomba i magistrati romani, coordinati dall'aggiunto Pietro Saviotti, si occuperanno in un unico fascicolo che ipotizza il reato di attentato con finalità di terrorismo, riferiscono fonti giudiziarie.