Attualità

Giustizia. Consiglio d'Europa promuove Italia su processo civile e fallimentare

GiannI Santamaria venerdì 8 dicembre 2017

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, ha chiuso oggi a Strasburgo 1723 casi pendenti in materia di durata dei processi civili, che rappresentano il 75% del nostro contenzioso in questa materia, e altri 24 casi in materia di disfunzioni nella durata dei procedimenti fallimentari. Le due decisioni, prese nel "formato diritti umani", sono di grandissimo rilievo per l'Italia, come sottolinea il ministero della Giustizia nel darne notizia. «Quando sono diventato ministro, mi toccava quotidianamente leggere articoli e vedere servizi che riportavano condanne all’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell’uomo in materia di sistema penitenziario, di durata dei processi civili, di lunghezza delle procedure fallimentari. Stessa cosa in materia di infrazioni in materia di giustizia da parte della Commissione Europea. Non potevamo mettere piede fuori dai nostri confini senza che qualcuno ci bacchettasse. Lo dico con orgoglio: non è più così», dichiara il Guardasigilli Andrea Orlando.


Il Guardasigilli: «Un risparmio anche per il contribuente»

Di fatto, sottolinea via Arenula, sono stati riconosciuti i miglioramenti del nostro Paese nel settore della giustizia civile e quelli derivanti dalla riforma del diritto fallimentare. Orlando parla di un contenzioso presso la Cedu che a inizio legislatura era «enorme» e ora è ridotto dell'80%. «Questa è l’eredità positiva che lasciamo al Paese in questa materia, che spero non venga dispersa nel futuro. Si deve continuare sulla strada intrapresa, sapendo che restano molti problemi, ma che non ci sono più emergenze», prosegue il ministro leggendo nelle due decisioni un giudizio positivo per l'operato del governo. «Questi risultati - conclude - vanno consolidati. Adesso possiamo andare a testa alta nei consessi internazionali. Aggiungo che grazie alla chiusura positiva di questi ricorsi facciamo risparmiare tanti soldi ai contribuenti italiani». Tecnicamente il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa (organismo dal quale dipende la Cedu) in una sessione dedicata all'esecuzione delle sentenze della Corte di Strasburgo ha posto termine alla supervisione sul nostro Paese per due serie di casi oggetto di contenzioso, il "gruppo Ceteroni versus Italia", per quanto riguarda il processo civile, e il "gruppo Luordo versus Italia".