La strage silenziosa. Operaio muore schiacciato da robot
Cartello per dire «basta» alle morti sul lavoro
Aveva 29 anni, il primo morto sul lavoro del 2020. Christian Terilli abitava con la famiglia a Pignataro Interamna, in provincia di Frosinone, e ha perso la vita nello stabilimento Sevel di Atessa, nel Chietino. Poco dopo mezzogiorno, il giovane, dipendente della ditta Sinergia e impegnato in un intervento di manutenzione per conto della Comau, società del gruppo Fca, è stato schiacciato e ucciso sul colpo da un supporto di ferro dell'impianto robotico su cui stava lavorando. L'incidente è avvenuto nel reparto Lastratura, la cui area è stata posta sotto sequestro dal pm Serena Rossi che indaga sulle cause dell'infortunio. Avvenuto mentre la fabbrica è chiusa per le ferie natalizie e le uniche attività sono quelle legate alla manutenzione degli impianti.
«Strage che dobbiamo fermare»
«È orribile iniziare l'anno con nuove vittime sul lavoro - scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan -. Una strage che dobbiamo tutti fermare. La sicurezza deve diventare la nostra priorità anche nel 2020». «Non è possibile continuare a contare giorno dopo giorno vittime sui luoghi di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici non possono vivere con l’incubo di non ritornare a casa. Le aziende che non investono sulla sicurezza andrebbero penalizzate seriamente», sottolinea il Coordinatore Nazionale Fim Cisl settore automotive Raffaele Apetino. Sulle «responsabilità di prevenzione e controllo delle imprese e delle istituzioni pubbliche», insiste la Fiom-Cgil, con il segretario nazionale Michele De Palma. Anche Fca esprime, in una nota, «profondo cordoglio e vicinanza» alla famiglia del giovane operaio morto, confermando la disponibilità, «per quanto di sua competenza» a «collaborare attivamente con le autorità competenti, che stanno compiendo accertamenti sulle cause dell'incidente drammatico ed eccezionale».
Inail: 997 vittime nei primi undici mesi del 2019
Nei primi undici mesi del 2019, sono state 997 le denunce di infortunio mortale registrate dall'Inail, il 4,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Complessivamente, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e novembre sono state 590.679 (-0,2%). In aumento, invece, le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 56.556 (+2,7%).