Migranti. Open Arms bloccata. A Lampedusa in 48: «Altri con noi sono annegati»
(Mediterranean Hope)
Una barca con 48 persone a bordo in modo autonomo è approdata a Lampedusa. Secondo le testimonianze delle persone sopravvissute, raccolte dagli operatori di Mediterranean Hope, nel corso della traversata dalla Libia durata due giorni un numero imprecisato di persone è caduto in mare, morendo annegato, tra loro anche un bambino di 5 mesi e un ragazzo di 30 anni.
Ancora morti nel #Mediterraneo. Sbarcate autonomamente 48 persone a #Lampedusa. Tra loro 27 donne (3 incinte), 15 uomini e 6 bambini. In maggioranza originari della Costa d'Avorio ma anche Mali e Tunisia. pic.twitter.com/dzaYYqRvLF
— Mediterranean Hope (@Medhope_FCEI) August 5, 2019
Tra le persone che si sono salvate ci sono 27 donne, di cui tre incinte, 15 uomini e 6 bambini. Originari della Costa d'Avorio ma anche del Mali e della Tunisia moltissime presentavano problemi respiratori causati dai fumi di scarico del motore, oltre a essere pesantemente disidratate.
A terra anche altri 40 naufraghi - quelli a bordo della Alan Kurdi - che finalmente hanno potuto essere trasbordati da una motovedetta maltese e raggiungere il porto de La Valletta, altri 121 naufraghi rimangono ancora intrappolati in mezzo al mare. Si sblocca, quindi, a metà la situazione delle persone migranti soccorse nei giorni scorsi nel braccio di mare tra Lampedusa e Libia dalle navi delle Ong Sea-Eye e Open Arms. Malta ha dato l'autorizzazione al trasbordo di quelli che erano a bordo della nave Alan Kurdi, ma né La Valletta né l'Italia hanno ancora concesso un porto di approdo sicuro agli uomini e alle donne che si trovano sulla Open Arms, che da quattro giorni continua a navigare tra Lampedusa e Malta con 121 persone soccorse, tra cui 32 minori e 27 di loro viaggiano soli.
Tra le 121 persone a bordo ci sono 32 minori, 27 dei quali viaggiano soli.
Voi lo sapete cosa significa trovarsi in mezzo al mare, da soli, lontani dalla propria famiglia?
Hanno diritto a essere protetti, hanno diritto a sbarcare in un porto sicuro.#meglioinquisitichecomplici pic.twitter.com/U4YJRLbySP
La Ong Sea-Eye aveva pubblicato foto su Twitter che mostrano il trasbordo con la motovedetta maltese, e in un altro video precedente si vedevano i naufraghi che applaudivano alla notizia che sarebbero stati trasferiti a Malta, e da là in altri Paesi dell'Unione Europea. Il primo ministro maltese Joseph Muscat aveva annunciato sabato in serata su Twitter che la piccola nazione dell'UE avrebbe permesso ai 40 migranti a bordo di Alan Kurdi di scendere a terra dopo una richiesta dalla Germania. E ha sottolineato che la commissione europea ha organizzato il loro trasferimento in altre nazioni.
Il ministro dell'Interno tedesco Horse Seehofer ha replicato che Malta "sta inviando un importante segnale di solidarietà", in vista di un incontro previsto a Malta in cui i ministri degli interni di Germania, Francia, Italia e Malta sperano di trovare un modo per affrontare l'Ue ai naufraghi arrivano via mare ed evitano ripetuti contrasti. Dopo il trasbordo la nave Alan Kurdi ha ripreso il mare, direzione Sar libica, dove è diretta anche la Ocean Viking.
LA OCEAN VIKING LASCIA IL PORTO DI MARSIGLIA E NAVIGA VERSO LA SAR LIBICA
Nel frattempo la nave di ricerca e soccorso gestita in collaborazione da Medici senza frontiere e Sos Mediterranee, è partita dal porto di Marsiglia per riprendere le attività di salvataggio nel Mediterraneo centrale. Stando a quanto riportato da Medici Senza Frontiere (MSF), l'arrivo nell'area di ricerca e soccorso, nelle acque internazionali tra la Libia e l'Italia dove avviene la maggior parte dei naufragi, è previsto intorno a giovedì.
A bordo c'è una squadra di 9 persone che si occuperanno dell'assistenza medica delle persone soccorse, coordinate dal medico Luca Pigozzi.