Open Arms. Salvini a Palermo (con Giorgetti): la Lega in piazza, l'arringa di Bongiorno
La manifestazione della Lega a Palermo
In piazza Politeama a Palermo manifestazione della Lega per solidarietà a Matteo Salvini, per il quale la Procura ha chiesto sei anni di carcere per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito cinque anni fa - quando era ministro dell'Interno nel governo Conte 1 - lo sbarco a 147 migranti soccorsi dalla Open Arms rimasti in mare per 19 giorni. In piazza ci sono i ministri Giancarlo Giorgetti, Giuseppe Valditara e Roberto Calderoli, oltre a parlamentari nazionali e regionali del Carroccio. Presenti anche alcuni cittadini militanti. «Credo di essere un cittadino libero che va dove ritiene di dovere andare, manifestare la solidarietà a Matteo Salvini credo sia un atto doveroso per chi crede nella sua politica». Così il ministro Valditara ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se sia opportuna la sua presenza come rappresentante delle istituzioni alla manifestazione in sostegno di Salvini. «Sono qui primo perché ero al governo con lui in quel momento e secondo perché sono della Lega come lui», sottolinea il ministro dell'Economia. «Io ho legittimo diritto come cittadino a manifestare non contro qualcosa, ma a sostegno di Salvini. Sono convinto che la difesa dei confini sia sacra e un dovere e per me Salvini dovrebbe essere premiato, non punito, peggio ancora condannato». A dirlo è stato il ministro per gli Affari regionali.
"Colpevole di avere difeso l'Italia, art.52 la difesa della patria è sacro dovere dei cittadini #iostoconSalvini" è la scritta che campeggia sulle magliette nere con stampato al centro il volto di Matteo Salvini indossate da dirigenti e militanti della Lega in piazza a Palermo. Attraverso gli altoparlanti vengono diffusi stralci degli interventi in Tribunale dell'avvocata Giulia Bongiorno, legale di Salvini.
L'arringa difensiva della Bongiorno
«Prima redistribuire i migranti con i Paesi europei, poi farli sbarcare: questa era la linea politica del governo e ogni azione ha seguito questa linea. Già nel caso Diciotti Conte scrisse all'Europa che prima si redistribuisce poi si fa sbarcare. L'indirizzo era questo», ricorda Bongiorno.
Assegnata la scorta alla pm
Dopo la valanga di insulti e minacce social, seguite alla richiesta di pena fatta dalla Procura di Palermo al processo al ministro Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, è stata assegnata la scorta alla pm Giorgia Righi, una delle magistrate che rappresenta l'accusa. Righi, che fa anche parte della Direzione Antimafia, era l'unica del pool a non essere ancora tutelata.