Attualità

COSTI DELLA POLITICA. Ok alla riduzione dei consiglieri regionali

sabato 8 dicembre 2012
​Ok ai tagli di consiglieri e assessori e ai loro stipendi e emolumenti. Si allenta invece la stretta sulle Regioni. Ecco le misure principali del decreto sui costi della politica, convertito ieri in via definitiva. Innanzitutto «no» al controllo preventivo di legittimità da parte della Corte dei Conti sui singoli atti di Regioni ed Enti locali (cosa che inizialmente era prevista). La Corte potrà, quindi, controllare solo il bilancio preventivo e il consuntivo. Ma non potrà bloccare un programma di spesa. I nuovi parametri per il taglio degli "stipendi" a consiglieri e assessori regionali sono stati individuati sulla base della Regione più virtuosa: i presidenti non potranno guadagnare più di 13.800 euro lordi e i consiglieri regionali più di 11.100. Voluta dal Parlamento, arriva poi anche la riduzione dell’assegno di fine mandato, i cui parametri dovranno essere fissati entro il 10 dicembre. E non sarà più possibile sommare indennità o emolumenti. Prevista la gratuità della partecipazione alle commissioni permanenti e speciali, con l’esclusione anche delle diarie. Entro sei mesi, poi, va attuato quanto previsto dal decreto anti-crisi dell’estate 2011, che taglia il numero di consiglieri e assessori in rapporto al numero degli abitanti. I dati dell’anagrafe patrimoniale degli eletti saranno resi pubblici sul sito internet della Regione. Anche i gruppi consiliari dovranno pubblicare tutti i contributi ricevuti. Il decreto mette anche uno stop ai rimborsi per i monogruppi (quelli composti di un solo consigliere), ai movimenti e ai partiti. I finanziamenti e le agevolazioni in favore dei gruppi consiliari vengono a loro volta tagliati pesantemente: saranno la metà di quelli previsti dalla Regione più virtuosa. Comuni ed Enti locali potranno revocare a Equitalia e alle società partecipate la gestione della riscossione dei tributi. Diventa, inoltre, legge il Regolamento con le norme per l’Imu per il no profit, comprese le scuole paritarie. E viene abrogata l’esenzione Imu che i Comuni potevano dare alle Fondazioni bancarie. Infine, i prestiti ottenuti da un Comune non potranno essere usati per organizzare manifestazioni sportive. Lo prevedeva un emendamento della Lega contro la Coppa America a Napoli.