A Mario Monti fu offerto il Quirinale «oppure una posizione di quasi vertice o di vertice nel governo» se non si fosse candidato alle politiche. Lo ha riferito lo stesso premier alla trasmissione "Agorà" su Rai3, senza però rivelare chi fece questa offerta. «Nelle conversazioni politiche – confessa – esiste una parte riservata». La rivelazione - in realtà un "segreto" noto alla gran parte degli addetti ai lavori - scatena la curiosità dei giornalisti presenti alla trasmissione, che tartassano il premier di domande: «Le hanno offerto anche Palazzo Chigi?». La risposta: «Non con certezza, ma era una possibilità». L’allusione sembra chiamare in causa soprattutto Pier Luigi Bersani, che infatti replica a stretto giro di posta: «Credo che non ci sia nessuno che possa offrire il Quirinale, certamente ci può essere chi non avrebbe escluso un’ipotesi del genere. Poi è andata in un altro modo», dice il segretario pd. La faccenda diventa occasione di polemica per il Pdl (anche se, a dire il vero, pure Berlusconi aveva fatto intendere che a Monti "convenisse" restare fuori dalla campagna elettorale): «Il fatto che Monti si sia lasciato sfuggire l’esistenza di un accordo impronunciabile suscita interrogativi inquietanti – afferma Mariastella Gelmini –, il premier dica ciò che sa perché le cariche pubbliche non possono mai diventare oggetto di baratto per carriere private».