Attualità

Una legge. La proposta della Lega per reintrodurre il servizio militare

Matteo Marcelli mercoledì 22 maggio 2024

L’arsenale elettorale della Lega si arricchisce di una nuova proposta di legge, che in fondo fa pendant con la candidatura del generale Roberto Vannacci. Si tratta di un testo per reintrodurre la leva obbligatoria, con «sei mesi di servizio civile o militare per i ragazzi tra i 18 e 26 anni, su base regionale e da svolgere esclusivamente in Italia».

Matteo Salvini l’ha presentato martedì 21 maggio alla Camera, convinto che la “naia” possa offrire una «forma di educazione civica al servizio della comunità, di attenzione al prossimo e rispetto per se stessi e per gli altri». Per il leader del Carroccio il provvedimento potrebbe avere «molti effetti positivi» sui nostri ragazzi. Ma a giudicare dalle reazioni politiche seguite all’annuncio, sono in pochi a pensarla così, anche in maggioranza.

Non c’è voluto molto per vedere arrivare l’attacco della segretaria dem Elly Schlein, che ha subito chiarito di preferire «nelle mani dei giovani il futuro, piuttosto che il fucile». Mentre a far notare l’incongruenza interna alla coalizione di governo è stato invece il capogruppo dem in commissione Difesa di Montecitorio, Stefano Graziano, che ha bollato la proposta come «l’ennesima boutade elettorale di Salvini» ricordando la contrarietà già espressa dal ministro competente Guido Crosetto.

«Il vicepremier leghista, dopo non aver preso le distanze dal partito guerrafondaio di Putin, ora addirittura torna anni luce addietro nel tempo – ha incalzato –. Auspichiamo che ritiri questa ridicola e anacronistica proposta di legge. Dobbiamo rimettere in mano il futuro alle nuove generazioni, non il fucile».

«I ragazzi non hanno bisogno di una politica che vuole la leva obbligatoria per spingerli a fare il militare – ha invece commentato su X il presidente pentastellato Giuseppe Conte –. Non hanno bisogno di una politica che mette l'elmetto e corre dritta verso il riarmo e la guerra, distruggendo il futuro. Ai ragazzi serve un'Italia che corre per i diritti di una generazione tradita. Una lotta senza quartiere alla precarietà».

Come detto, però, neanche dal centrodestra sono arrivate sponde. Il presidente di Noi moderati, Maurizio Lupi, è stato tra i primi a manifestare le proprie perplessità, nella convinzione che «i giovani debbano impegnarsi nello studio o nel lavoro e che non serva dargli una preparazione militare».

Commento a cui è seguito l’annuncio di una domanda sul tema allo stesso Crosetto nel Question time di oggi, per capire «quale sia l'orientamento del governo» in materia. Allo stesso modo il titolare degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, si è detto piuttosto scettico, ma solo perché la «reintroduzione, con il sistema che abbiamo, sarebbe troppo costosa». In ogni caso, l’accoglienza riservata alla proposta conferma l’ipotesi di uno spot elettorale, al di là delle convinzioni personali del firmatario.